neurotrasmissione
Trasferimento di un impulso nervoso, a livello delle sinapsi, da un neurone a un altro, per mezzo di sostanze chimiche (neurotrasmettitori) liberate dalle terminazioni nervose. La trasmissione chimica dell’impulso nervoso, fra neurone e neurone e fra neurone e cellula non neuronale (per es., fibra muscolare e cellula ghiandolare), è largamente predominante sulla trasmissione elettrica diretta. I neurotrasmettitori (➔) liberati dalle terminazioni nervose in risposta a un impulso nervoso si diffondono nella giunzione sinaptica esistente fra la terminazione nervosa e la cellula bersaglio e, dopo essersi legati ai recettori specifici di quest’ultima, danno inizio alla cascata di eventi biochimici che portano alla stimolazione o all’inibizione cellulare. Sia il funzionamento normale del sistema nervoso sia molti dei sintomi delle malattie del sistema nervoso centrale si possono ricondurre ad alterazioni quantitative o a squilibri nella disponibilità biologica dei neurotrasmettitori, oppure a un’alterata densità o reattività dei rispettivi recettori. Quasi tutti gli agenti terapeutici attualmente noti, attivi sul sistema nervoso centrale (gli psicofarmaci), sembrano agire attraverso interferenze positive o negative nella n., funzionando di volta in volta come agonisti o antagonisti per i diversi recettori. I disturbi della comunicazione nervosa possono essere primari (per es., distruzione autoimmune di recettori, alterazioni reversibili nella sintesi e nel trasporto dei trasmettitori o nell’espressione dei recettori) o secondari, dovuti a eventi degenerativi congeniti o acquisiti che sconvolgono irrimediabilmente la morfologia e la funzionalità biochimica del neurone.