neuroendoscopia
s. f. Metodica chirurgica minimamente invasiva che si avvale di un endoscopio di dimensioni molto ridotte, dotato di una fonte di luce e di una microcamera, per compiere interventi sul sistema nervoso centrale e sul cervello.
• La neuroendoscopia è una tecnica neurochirurgica mininvasiva. Ancora poco diffusa, permette di trattare in modo definitivo svariate patologie con una modalità meno traumatica e con minori effetti collaterali rispetto alle tecniche neurochirurgiche tradizionali e più conosciute, che spesso risolvono transitoriamente il problema. (Luca Bernardo, Libero, 20 gennaio 2008, p. 30, Scienza) • Mini invasivo l’approccio alla base cranica attraverso il naso con la neuroendoscopia che consente di penetrare nei ventricoli cerebrali. E così l’approccio alle patologie degenerative della colonna, agli aneurismi (quando le condizioni del paziente lo permettono) e terapia a bersaglio molecolare con radio e chemio per i tumori cerebrali. (Mariapaola Salmi, Repubblica, 11 ottobre 2011, p. 32, Salute).
- Composto dal confisso neuro- aggiunto al s. f. endoscopia.
- Già attestato nella Repubblica del 17 aprile 1997, p. 11 (Giuseppe Del Bello).