neuroendocrinologia
Campo di ricerca e di applicazioni cliniche, che hanno in comune l’endocrinologia e la neurologia, riguardante i rapporti fra sistema nervoso e ghiandole endocrine. Ha conosciuto uno sviluppo particolarmente vivace a partire dalla seconda metà del 20° secolo, dovuto all’affinamento delle tecniche che hanno consentito di identificare i sistemi neuroendocrini. La n. si rivolge quindi alle malattie neuroendocrine, intese come patologie che coinvolgono tali sistemi, e nel tempo ha accolto nel proprio campo di competenza molte malattie prima classificate semplicemente come endocrine. Se il rilascio di un ormone è determinato da un segnale neuronale, la fisiologia e la patologia della ghiandola che lo secerne entrano nel campo della n., sebbene a livello clinico la classificazione delle patologie rimanga nella maggior parte dei casi quella delle malattie endocrine.
Le malattie neuroendocrine più frequenti sono quelle che interessano l’ipotalamo, l’ipofisi e le loro connessioni fisiologiche. Un campo relativamente recente e in continua evoluzione è quello dei fattori cosiddetti di trascrizione ipofisi-specifici, che svolgono un ruolo decisivo nel determinare lo sviluppo e la funzione delle diverse linee cellulari dell’ipofisi; mutazioni geniche che riguardano tali fattori provocano sindromi con deficit combinati di GH (ormone della crescita), PRL (prolattina), TSH (tireotropina) e gonadotropine. Un deficit di sintesi dell’ormone che rilascia gonadotropine (GnRH), come nella sindrome di Kallmann, provoca ipogonadismo associato ad anosmia, atrofia ottica, sordità e altre anomalie neurologiche: questo è un esempio delle correlazioni, già a livello embrionale, fra i nuclei ipotalamici nei nervi cranici e le cellule che producono ormoni. Anche il deficit di GnRH che si osserva nell’anorressia nervosa è legato a meccanismi neuroendocrini complessi, che coinvolgono il sistema dei neurotrasmettitori: classicamente definita come ipotalamica, l’amenorrea dell’anorressia, associata alla diminuzione del tessuto adiposo, è mediata dalla carenza di leptina, sostanza ormonale che permette il rilascio di GnRH.
L’asse ipotalamo-ipofisi-surrene interviene anche nella regolazione della secrezione di ormoni in altri distretti, specialmente nel sistema nervoso simpatico, in occasione di stress fisici e psichici: le emozioni, l’ipoglicemia, le alterazioni del ciclo sonno-veglia liberano neurotrasmettitori peptidici nell’ipotalamo, che secerne CRH (ormone di rilascio di ACTH). Tali ormoni sono, oltre alla serotonina e all’acetilcolina, le lipotropine, le endorfine, il melanocitostimolante, derivati tutti da un unico precursore, che non è secreto solo nell’ipotalamo e nell’ipofisi, ma anche nei linfociti. Un altro ormone, l’urocortina, media la soppressione dell’appetito e dell’ansia.
Un altro sistema che ha interessato sempre più la n. è quello APUD (➔), i cui enterormoni sono coinvolti in sindromi complesse, che coinvolgono i plessi nervosi mioenterici, la regolazione mediata dall’acetilcolina e altri distretti non intestinali, come nella sindrome da carcinoide.