Branca interdisciplinare che intende descrivere un modello biologico di decisioni in materia economica. Mentre l’economia studia scelte e decisioni economiche di grandi gruppi di individui (macroeconomia) o di singole famiglie o imprese (microeconomia) la n. analizza i processi mentali che accompagnano le scelte personali. La n. è sorta dalla constatazione che gli agenti economici non sempre si comportano secondo il modello di razionalità (massimo risultato con il minimo mezzo) che sottende l’economia classica. Questa constatazione, esplorata dalla behavioral economics, ha portato a investigare comportamenti come irrazionali asimmetrie nell’atteggiamento verso perdite o guadagni, o l’influenza di considerazioni equitative (fairness) in decisioni che dovrebbero riguardare esclusivamente la sfera razionale. La n. mira quindi a spiegare l’eterogeneità dei comportamenti osservati in situazioni nelle quali la scienza economica prevede invece una omogeneità di comportamento. Queste constatazioni hanno stimolato la ricerca di una base biologica (neurologica) come determinante di questi atteggiamenti. La n. quindi si fonda ampiamente su metodi sperimentali, come l’esame del funzionamento del cervello (con tecniche quali la risonanza magnetica) nel momento in cui il soggetto dell’esperimento prende le decisioni economiche. I risultati di questi esperimenti confermano che le emozioni (principalmente speranza e paura) sono intimamente connesse ai processi mentali che declinano quelle scelte economiche che dovrebbero essere dominate dalla sola razionalità. La scienza economica ha pienamente accettato questi metodi sperimentali, che sono valsi ad assegnare un premio Nobel per l’economia a uno studioso, Daniel Kahneman, che per sua stessa ammissione non ha mai studiato economia.
La n. è una disciplina interdisciplinare perché necessita dell’apporto sia della psicologia sia di neuroscienziati esperti nello studio del cervello. L’analisi neurologica viene arricchita da modelli economici per cercare di capire come le strutture neurali codifichino l’informazione per facilitare il processo decisionale. A sua volta, l’analisi del rapporto fra informazione e comportamento può servire a capire come le istituzioni, create dall’uomo, servano da estensione della mente umana. Una delle ipotesi di base della n. è che il cervello sia una ‘risorsa scarsa’ che risolve in modo efficiente i problemi di adattamento all’ambiente allocando risorse a meccanismi cognitivi specializzati. Questi problemi di adattamento si sono manifestati regolarmente nel corso dell’evoluzione e la loro soluzione ha impattato sul successo riproduttivo. La n. mira a costruire modelli computazionali che riproducano le connessioni corticali che svolgono il processo cognitivo. Questi campi corticali vengono assemblati dal codice genetico e modificati da meccanismi geneticamente determinati che reagiscono a stimoli interni ed esterni.