Neumann John von
Neumann John von (Budapest 1903 - Washington 1957) matematico statunitense di origine ungherese. Ha dato importanti contributi in fisica quantistica, nell’analisi funzionale, nella teoria degli insiemi, in informatica, in economia e in molti altri campi. Di famiglia ebrea, dopo aver seguito a Berlino i corsi del chimico tedesco Fritz Haber (1868-1934) e di A. Einstein, nel 1925 si laureò in ingegneria chimica all’università di Zurigo e in matematica a Budapest. Trascorse i successivi due anni a Göttingen, per studiare i fondamenti della matematica e della fisica quantistica sotto la guida di D. Hilbert. Nel 1933 fu invitato a Princeton, dove divenne professore di matematica all’Institute for Advanced Studies, di recente fondazione. Negli anni di guerra fece parte del gruppo di scienziati che costruirono, nei laboratori di Los Alamos, la prima bomba atomica. L’opera teorica di von Neumann è tanto vasta quanto ricca di motivazioni. Tra i suoi primi contributi spiccano quello sui fondamenti della matematica e sull’assiomatizzazione della teoria degli insiemi. Del 1928 è l’articolo in cui dimostra il teorema fondamentale della teoria dei giochi (teorema del minimax), di cui è considerato il fondatore. Le implicazioni di questo teorema per lo studio del comportamento sociale in situazioni di conflitto e di collaborazione furono in seguito sviluppate da von Neumann insieme con O. Morgenstern (The theory of games and economic behavior, Teoria dei giochi e comportamento economico, 1944). Il teorema del minimax riapparve poi (1937), con una diversa interpretazione, in un modello lineare di un’economia che si espande a un saggio costante e in modo bilanciato. Con questo modello von Neumann diede una trattazione assolutamente rigorosa e generale del fenomeno della produzione (da cui nacque la moderna activity analysis) e contribuì a stabilire un più elevato livello di rigore nell’economia teorica, fornendo una delle prime dimostrazioni dell’esistenza e delle proprietà ottimali dell’equilibrio economico. Negli anni Cinquanta, il crescente contatto con problemi pratici (di idrodinamica, meccanica del continuo, astrofisica, meteorologia ecc.), unito alla sua originaria concezione del ruolo del formalismo in logica e teoria degli insiemi, favorì il suo crescente interesse per le basi logiche della costruzione dei calcolatori e la teoria logica degli automi. Il suo modello di elaboratore, dove la stessa memoria serve a conservare i programmi e i dati, è di fatto ancora alla base dei moderni computer.