NEUILLY-sur-Seine (A. T., 30-31)
Città della Francia, capoluogo di cantone del dipartimento della Senna, nel circondario di SaintDenis, con 53.500 ab. (1931; 52.430 nel 1926). È posta tra le fortificazioni di Parigi e la Senna, nella prima ansa che fa il fiume al suo uscire dalla capitale, di cui effettivamente non è che un sobborgo. Per la sua posizione ridente e per la purezza dell'aria è gradito luogo di villeggiatura e sede di numerosi istituti di cura e d'insegnamento. La sua attività industriale è costituita da fabbriche di profumi, colori, vernici, automobili, tappeti, cioccolato. Per lungo tempo non fu che un semplice scalo fluviale sulla Senna appartenente alla signoria di Saint-Denis, ma nel 1700 era già divenuta una villeggiatura di moda e la sua prosperità andò poi sempre crescendo. Il castello reale, costruito nella prima metà del 1700, fu donato da Luigi XVIII al cugino Luigi Filippo d'Orléans che, divenuto re, vi fece ancora frequenti soggiorni. Nel 1848 fu incendiato e distrutto da una banda di rivoltosi e al suo posto sorse un quartiere di graziose ed eleganti ville, detto il parco di Neuilly. Presentano un certo interesse artistico un tempio gotico e una cappella eretta alla memoria del duca Ferdinando d'Orléans.
Il trattato di Neuilly. - Firmato il 27 novembre 1919, ristabilì la pace fra le principali potenze alleate e associate (Italia, Francia, Inghilterra, Stati Uniti e Giappone) e i loro alleati minori, da una parte, e la Bulgaria, dall'altra. Con esso la Bulgaria cedette alla Grecia la Tracia orientale; alla Iugoslavia i territorî di Caribrod, Bosiligrad e Strumica. Essa s'impegnò inoltre ad accordare piena uguaglianza di diritti e di trattamento a tutti i suoi cittadini, comprese le minoranze etniche; ad abolire il servizio militare obbligatorio e a mantenere un esercito di soli volontarî, i cui effettivi non devono superare i 20.000 uomini; a consegnare tutte le sue navi da guerra alle principali potenze e a mantenere in avvenire non più di 4 torpediniere e 6 motoscafi per il servizio di polizia sul Danubio e lungo le sue coste; a non avere aviazione militare; a pagare 2.250.000.000 di franchi oro a titolo di riparazioni.