networking individualism
<nètuëëk indivìdiuëliʃm> locuz. sost. ingl., usata in it. al masch. – Concetto del sociologo canadese Barry Wellman alla base del quale c’è l’idea che le tecnologie della comunicazione interpersonale non connettono più i luoghi (come nel caso di una telefonata tra telefoni fissi), bensì direttamente le persone in maniera delocalizzata (ne è prova la classica domanda «dove sei?» con cui si aprono le conversazioni al cellulare). La conseguenza è che le comunità si trasformano da gruppi coesi in reti individualizzate. Cruciali in tal senso sono le componenti tecnologiche che hanno portato all’esplosione di questo soggetto sociale: la crescita dell’ampiezza di banda (ossia della capacità di trasporto dati), la sempre più diffusa portabilità delle tecnologie senza fili (telefonia mobile, collegamenti Internet wireless), la sempre maggiore presenza e specializzazione delle reti di computer (si pensi, per es., al fenomeno delle reti peer to peer utilizzate per lo scambio dei file) e infine i vari processi di personalizzazione che si stanno diffondendo sul web e che lo rendono uno spazio sempre più permeabile alla comunicazione interpersonale. L’incorporazione di questo panorama tecnologico nei processi di socializzazione ha avuto come conseguenza il fatto che le comunità trascendono il gruppo e la dimensione locale ponendo l’individuo delocalizzato (nomade tecnologico, secondo alcuni) al centro del rapporto sociale. A questa connettività tra persone corrisponde una progressiva crescita delle reti interpersonali al posto delle reti interdomestiche, poiché lo spazio fisico che tradizionalmente ha racchiuso tali processi può ormai essere trasceso dando vita a nuove forme di socializzazione, che consentono all’individuo di essere costantemente in contatto con il suo gruppo di riferimento, creando situazioni di ipersocializzazione (e non di isolamento sociale come ipotizzavano i primi studi). In sintesi, l’idea del n. i. è quella di un soggetto il cui capitale sociale nasce dalla convergenza delle reti tecnologiche e delle reti sociali, creando così uno spazio sociale smaterializzato ma non per questo meno coinvolgente delle tradizionali forme di relazione faccia a faccia.