NESSO (Νέσσος, Nessus)
Uno dei Centauri, figlio di Issione e di Nefele. Quando, nella caverna di Folo, si accese la furiosa lotta fra Ercole e i Centauri, N. poté sfuggire alla morte e si calò giù nel fiume Eveno: là si mise a traghettare, per mercede, i viaggiatori dall'una all'altra riva del fiume, affermando egli poi che gli dei stessi gli avevano assegnato tale mansione. Quando Eracle, dopo essersi guadagnata, con la vittoria su Acheleo, la moglie Deianira, arrivò al fiume Eveno, incaricò N. di farle traghettare il fiume. Ma avendo il centauro tentato di far violenza a Deianira, fu da Ercole colpito con una freccia. Ferito a morte, N. si vendicò, donando a Deianira il manto intriso del suo sangue avvelenato dalla freccia dell'eroe, come magico filtro d'amore: è noto come più tardi, quando Deianira volle usare quei filtro, cagionò la morte a Ercole. La leggenda è ricordata per la prima volta da Archiloco (framm. 147); si trova poi più abbondantemente delineata nella 16ª ode di Bacchilide, la quale è stata evidentemente la fonte principale di Sofocle, nelle Trachinie.
Bibl.: Wagner, in Roscher, Lexikon der griech. und röm. Mythologie, III, col. 280 segg.; O. Gruppe, Griech. Mytologie und Religionsgeschichte, Monaco 1906, p. 477 e passim.