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NESIARCO

di Evaristo Breccia - Enciclopedia Italiana (1934)
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NESIARCO (νεσίαρχος)

Evaristo Breccia

Della lega costituita sulla fine del sec. IV dalle Cicladi e forse da altre isole dell'Egeo (v. nesioti), lega che fu alternativamente sotto il predominio dei Macedoni e dei Tolomei per passare poi sotto la tutela rodia, fu in origine capo effettivo il nesiarco.

Sotto i Tolomei peraltro sembra che i poteri di governatore fossero di pertinenza del navarco; il nome di nesiarco rimase ma non per designare il più alto funzionario della lega, sibbene un residente o delegato, probabilmente nominato dal re, e senza dubbio a lui devoto, con l'incarico di vigilarne gl'interessi come osservatore, informatore e trasmettitore di inviti, di desiderî o di volontà. Le iscrizioni ci hanno tramandato i nomi di alcuni nesiarchi: di un Apollodoro, per es., onorato di prossenia da quei di Paro, di un Bacchon che tra l'altro trasmise alla lega l'invito di Tolomeo II a partecipare alle grandi feste organizzate in Alessandria e prese parte, come uno dei presidenti, all'assemblea dei sinedrî in cui l'invito fu accolto e in cui venne decretata al re una corona d'oro di mille stateri.

Bibl.: Oltre la bibliografia della voce nesioti, v.: H. Swoboda, in Hermann, Griechische Staatsaltertümer, 6ª ed., p. 416 seg.; W. Tarn, Nauarch and Nesiarch, in Journal of Hellenic Studies, XXXI (1911), p. 255 segg.

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