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Nerli

di Simonetta Saffiotti Bernardi - Enciclopedia Dantesca (1970)
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Nerli

Simonetta Saffiotti Bernardi

Antica e nobile famiglia fiorentina ricordata da Cacciaguida, insieme con i Vecchietti, come esempio della semplicità dei suoi tempi, in quanto i suoi membri, pur rivestendo un ruolo importante nella vita della città, sia per censo che per origine, erano contenti a la pelle scoperta, / e le sue donne al fuso e al pennecchio (Pd XV 116-117).

La più antica memoria di questa casata, il cui eponimo fu un Nerlo vivente nel 1079, risale alla fine del secolo X; le sue origini si ricollegano ai Cadolingi, da cui ebbe in feudo diversi castelli. I N. ottennero l'investitura cavalleresca dal gran barone Ugo marchese di Tuscia (Pd XVI 128), dal quale presero, anche lo stemma: " dal marchese Ugo... ebbono l'arme e la cavalleria, imperciocché intorno a lui furono molto grandi " (Villani IV 13). Nel corso del sec. XII i N. s'inurbarono e presero dimora nei pressi del Mercato Vecchio, in seguito ebbero case in Oltrarno. Parecchi membri di questa famiglia ricopersero cariche pubbliche: un Nerlo di Gherardino fu console a Firenze nel 1196 e nel 1202; l'anno successivo il comune di Montecastello in Val d'Era inviò i suoi messi a Firenze per richiedere un podestà, e a tale carica fu designato un membro della famiglia N.; nel 1218, infine, fu giudice di cause civili in Firenze un Gherardino di Nerlo: da lui si divisero i vari rami della famiglia. Al tempo delle lotte fra guelfi e ghibellini i N. furono sempre fra i guelfi (cfr. Villani V 39, VI 33 " Oltrarno erano capo gli Ghibellini... incontro a' Rossi e' Nerli ") e andarono in esilio seguendo le sorti della Parte (VI 79); al momento della scissione fra Bianchi e Neri, poi, la maggior parte dei N. furono partigiani dei Cerchi; solo alcuni membri della famiglia si accostarono ai Donati (VIII 39).

In seguito agli Ordinamenti di Giustizia i N. furono dichiarati magnati in tutti i loro rami e privati dei diritti politici. La famiglia, che si dedicava ad attività commerciali, appartenne all'arte di Por Santa Maria ed ebbe fondachi in Irlanda; nel 1302 la compagnia dei N., i cui soci erano quasi esclusivamente membri della famiglia, fallì: la liquidazione del fallimento non era del tutto completata dopo 21 anni; altra parte della famiglia s'interessava di operazioni bancarie. I N. mantennero sempre una posizione preminente nella vita fiorentina, specie durante la signoria medicea; in questo periodo visse l'erudito Filippo de' Nerli (v.).

Bibl. - Davidsohn, Storia, ad indicem; G. Salvemini, Magnati e popolani in Firenze dal 1280 al 1295, Milano 1966, 190.

Vedi anche
Ghibellini Sostenitori della fazione tedesca capeggiata dagli Hohenstaufen, signori di Waibling (da cui il nome) e duchi di Svevia, in contrapposizione ai Guelfi. Firenze Comune della Toscana (102,4 km2 con 364.710 ab. nel 2008), capoluogo di provincia e della regione, situato a un’altezza media di 50 m s.l.m., all’estremità sud-orientale di un bacino intermontano, percorso dall’Arno, nel quale sorgono altre due importanti città: Prato e Pistoia. Il fiume, che divide ...
Vocabolario
pennécchio
pennecchio pennécchio s. m. [lat. penĭcŭlus «spazzola, pennello», dim. di penis «coda», incrociato con penna]. – La quantità di lino, canapa o altra materia da filare, che si appoggia o si arrotola, in forma di cono, all’estremità della...
fuso
fuso s. m. [lat. fūsus] (pl. -i, ant. le fusa). – 1. a. Arnese di legno dalla caratteristica forma rigonfia al centro e con le estremità assottigliate (dette cocche), usato nella filatura per produrre mediante rotazione la torsione del...
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