NERBUDDA (o Narbada; A. T., 84-85)
Importante fiume dell'India, considerato tradizionalmente come confine tra l'Indostan e il Deccan, lungo 1280 km. e avente un bacino di 95 mila kmq., il maggiore dei fiumi della penisola che mandano le acque al Mare Arabico. Le sue sorgenti si trovano presso la cima delle colline di Amarkantak (m. 1113) nel laghetto di Pangh-kund (stato di Rewah). Nel corso montano, scavato in rocce arcaiche e paleozoiche, costeggia le colline di Mandla, che continuano verso oriente il rilievo di Satpura; presso Jubbulpore, superate spumeggiando le cosiddette Marble Rocks, inizia il corso medio in una valle scavata nei basalti del Deccan, da prima larga e ben coltivata a cotone, grano e orzo, poi stretta, indi di nuovo larga, diretta sempre da oriente a occidente. Supera poi un gradino basaltico, che arresta la navigazione e si getta nel Golfo di Cambay (Mare Arabico) con un ampio e largo estuario. La Nerbudda, che è spesso interrotta da rapide ed ha portate assai variabili, è navigabile solo per 130 km.; piccoli piroscafi possono risalire fino a Broach (dove è larga da 800 a 1200 m.) e più a monte ancora per 90 km. Per l'irrigazione il fiume è ancora poco utilizzato. Delle due catene che limitano il bacino, il Satpura, che è un rilievo dissimmetrico con molteplici pieghe e faglie, gli manda molti affluenti, mentre invece i Monti Vindhya sono per la massima parte tributarî del Gange. Il fiume segue forse una frattura parallela a questi monti, lungo l'estremità settentrionale dei Ghati. Nel corso inferiore il fiume s'abbassa di 270 metri in 500 km. La Nerbudda è considerata fiume sacro ed è percorsa da pellegrini che ne seguono devotamente il corso dalla foce alle sorgenti. Dal fiume prende anche nome una delle 5 divisioni delle Provincie Centrali, popolata da circa 2 milioni d'abitanti.