NEOMELIA (dal gr. νέος "nuovo" e μέλομαι "ho cura")
Termine introdotto da V. Carus, per designare il complesso degli atti compiuti dagli animali nell'allevamento e nella cura della prole.
Sono fenomeni di neomelia passiva quelli che, essendo utili o necessarî allo sviluppo della prole, non derivano da attività diretta degli animali (vitellogenesi, struttura particolare delle uova galleggianti di taluni pesci, ecc.). Quando è implicata un'attività diretta da parte degli animali si ha la neomelia attiva o vera (costruzione di nidi, incubazione delle uova, nutrizione della prole, ecc.). Alla neomelia attiva, in alcuni casi, concorre solo la femmina, in altri ambedue i genitori (uccelli monogami, ecc.), in altri prevalentemente il maschio (tasca incubatrice del Cavalluccio marino, ecc.). Si può parlare di neomelia parassitaria quando gli atti rivolti ad assicurare lo sviluppo della prole implicano un danno o la morte di altri animali, tali, ad es., le cure parentali degl'insetti ectofagi e endofagi che depongono le uova sopra o dentro altri insetti vivi.