In genere, parola o locuzione nuova, non appartenente cioè al corpo lessicale di una lingua, tratta per derivazione o composizione da parole già in uso o introdotta con adattamenti da altra lingua oppure formata con elementi greci o latini (sono di questo tipo la maggior parte dei n. tecnici, scientifici e di altri linguaggi settoriali). Costituisce n. anche l’aggiunta di un significato nuovo a parola già esistente; si parla allora di n. semantico, per distinzione dagli altri, che sono detti n. lessicali (e talora, quando l’innovazione consiste in sintagmi più o meno complessi anziché in parole singole, n. sintattici).
In psichiatria, in alcuni quadri schizofrenici, si osservano n. composti con frammenti di altre parole, o costituiti dall’uso di una parola in un contesto a essa estraneo. Si parla anche di neolalia, disturbo dell’espressione proprio della demenza paranoide, per effetto del quale nel linguaggio i n. prevalgono sulle parole della lingua comune.