neoidentitario
(neo-identitario), agg. Che ha nuove motivazioni di identità sociale e collettiva.
• mi chiedo dove stia oggi il senso della nostra rifondazione. Quella che si nutre di dubbi, di ricerca, di sogni e anche, se non soprattutto, di vertenze e di lotte. […] Quello che vedo però è un partito afono, incapace di misurarsi con le sfide del presente, arroccato in una dimensione meramente testimoniale e neo-identitaria o nell’enunciazione tutta politicista di progetti futuribili senza gambe sociali. (Roberto Pietrobon, Liberazione, 10 settembre 2008, p. 16, Partito) • in molti casi la stessa storia personale degli artisti coinvolti ne è prova: i diversi intrecci di cittadinanza e di origine ‒ anche degli stessi siciliani, il più delle volte lontani da un’Isola in cui la struttura economica dell’arte, specie contemporanea, non è mai stata messa a sistema ‒ racconta di per sé viaggi e spostamenti, suggestioni e influenze culturali, visioni. Dunque, inedite costruzioni neo-identitarie: un termine che non si riferisce più a un legame geografico ma a una summa di esperienze soggettive, maturate nel corso di esistenze mobili e attraversamenti, psicologici ancora prima che fisici. (Paola Nicita, Repubblica, 9 ottobre 2015, p. 12) • Queste posizioni lo [Tzvetan Todorov] porteranno, negli Anni Duemila, a individuare ne «Lo spirito dell’Illuminismo» il lascito migliore della storia europea e il solo antidoto al dilagare dell’irrazionalismo e del revanscismo neoidentitario e xenofobo. (Massimiliano Panarari, Secolo XIX, 8 febbraio 2017, p. 41, Xte Cultura).
- Composto dal confisso neo- aggiunto all’agg. identitario.
- Già attestato nella Repubblica del 5 maggio 2007, p. 4 (Franco Giordano intervistato da Umberto Rosso), nella variante grafica neo-identitario.