neogiornalismo
s. m. Nuova forma di giornalismo, anche partecipativo.
• Il neogiornalismo usa toni più adatti alla curva balcanica di Marassi che al dibattito in un Paese civile. Come se non bastasse, se ne vanta. Chiama pavidità il rispetto, coraggio l’arroganza, franchezza l’insolenza, coerenza lo schieramento preventivo. […] La novità, qual è? Il neogiornalismo sta acquistando forza, la politica ne sta perdendo. Il sequestrato sequestrerà i sequestratori: non manca molto. I media militanti non avranno più bisogno di sostenere la politica: la sostituiranno. (Beppe Severgnini, Corriere della sera, 15 ottobre 2010, p. 1, Prima pagina) • Questo pomeriggio dalle 15, nel Polo Santa Chiara, Stuart Allen della Cardiff University, uno dei massimi studiosi internazionali in materia, interverrà invece sul “citizen journalism”, ovvero il giornalismo ai tempi dei social. La sua riflessione attraverserà i nuovi media e il «neogiornalismo» che passa dai social diventando fonte di documentazione, sollevando interrogativi fondamentali sull’evoluzione del concetto di «partecipazione», ma anche di «autenticazione» della notizia. (Piccolo, 21 marzo 2015, p. 37).
- Composto dal confisso neo- aggiunto al s. m. giornalismo.
- Già attestato nella Repubblica del 9 giugno 1987, p. 2 (Natalia Aspesi), nella variante grafica neo-giornalismo.