neo-familismo
s. m. Nuova forma di favoritismo familiare che prevale sugli obblighi sociali.
• forse sarebbe il caso, a bocce ferme, di considerare l’abbozzo almeno di un codice di autoregolamentazione in cui i politici promettano di non occuparsi di faccende che riguardino familiari e parenti fino al quinto grado. Onde evitare equivoci e raggiri. E mettere un punto fermo nell’ondata di neo-familismo che, comunque la si consideri, non è un bel vedere, né un contributo potente al decoro delle istituzioni. (Pierluigi Battista, Corriere della sera, 10 agosto 2010, p. 1, Prima pagina) • Dal «tutti a casa» al «dentro tutti». È la trionfante metamorfosi del Movimento 5 Stelle. Primo partito alla Camera (con 8 milioni 688mila voti, contro 8 milioni 642 mila del Pd e 7 milioni 332mila del Pdl). [...] Centodieci deputati, 54 senatori: età media 37 anni, il 38 per cento donne. Gente comune, ovviamente inesperta. Che neppure si conosce l’un con l’altro. Tranne qualche eccezione: come quella mamma e quel figlio eletti entrambi a Latina: lei al Senato, lui alla Camera. Neo-familismo da eccesso di successo. (Luigi Vicinanza, Piccolo, 2 marzo 2013, p. 4).
- Composto dal confisso neo- aggiunto al s. m. familismo.
- Già attestato nella Stampa del 12 settembre 1994, p. 2, Interno (Filippo Ceccarelli).