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NENNIO

di Filippo Ermini - Enciclopedia Italiana (1934)
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NENNIO

Filippo Ermini

Chierico bretone, discepolo di Elbodo, vescovo di Venedotia nel Galles, visse negli ultimi anni del sec. VIII e nella prima metà del IX. Ci è noto pet le sole notizie che egli dà di sé stesso, quale autore dell'Historia Britonum. Quest'opera ci è pervenuta alterata e interpolata, e in più manoscritti è preceduta da due prologhi, dei quali il secondo sembra un compendio del primo. In esso lo scrittore rivela il suo nome, ciò che altri non aveva curato di fare, e dichiara di scrivere per lenire l'affanno dell'animo. Ma gravi dubbi si espressero circa la persona di N., che potrebbe essere stato soltanto un copista, mentre poi alcuni attribuirono la Historia a Gilda il sapiente; né la questione è tuttora risolta, sebbene la critica più recente inclini a favore di N.

L'opera che attinge, alle Cronache di Girolamo, d'Eusebio, d'Isidoro e alla traditio veterum nostrorum, s'inizia con una cronologia generale della storia del mondo, cui tien dietro una descrizione della Bretagna con particolari veri e precisi, il racconto delle origini del popolo bretone, delle leggende troiane, della venuta degli Scoti, delle gesta del re Gnorthigin, di San Germanio e di San Patrizio e in fine della guerra di re Arturo contro i Sassoni, che col soccorso degli Alemanni restano vincitori.

Più che le notizie di storia universale hanno valore nella Historia le leggende nazionali, narrate con quella generosa fierezza che fu propria dei Celti vinti. Lo scarso sentimento della verità, l'inclinazione a fantasticare ove la storia tace, e una certa nativa scaltrezza nel giudicare i fatti mostrano che l'autore è voce del suo popolo e partecipa della sua vita.

Ediz. e Bibl.: Historia Britonum, ed. I. Stevenson, Londra 1838; nuova ed. in Monumenta historica britannica, I, Londra 1848; C. G. Schoell, De ecclesiasticae Scotorumque historiae fontibus, Berlino 1851; A. de la Borderie, Étude critique sur l'Hist. Brit. attribuée à N., ecc., Parigi 1883; H. Zimmer, Nennius vindicatus, Berlino 1893; M. Manitius, Geschichte der latein. Literatur des Mittelalters, I, Monaco 1911, pp. 240-42.

Vedi anche
Taliesin ‹tali̯ésin›. - Poeta gallese semileggendario (forse seconda metà del sec. 6º), ricordato nell'Historia Britonum attribuita a Nennio. Al suo nome s'intitola un manoscritto del sec. 14º, The book of Taliesin , raccolta di componimenti poetici a lui attribuiti, dodici dei quali potrebbero essere autentici; ... Vortigern ‹vòotiġëën› (lat. Guorthigirnus). - Re semileggendario dei Britanni (sec. 5º) dell'Inghilterra sud-orientale all'epoca dell'invasione anglosassone guidata, secondo la tradizione, da Hengist e Horsa (450 circa). Si servì degli invasori per proteggere il suo regno dai Pitti e Scoti che lo minacciavano ... Gildas il Saggio, santo Gildas ‹ġìldës› il Saggio, santo. - Cronista bretone (n. forse in Scozia 493 o 516 - m. 570 circa). Probabilmente originario di una famiglia di nobili britanni, fattosi monaco, si trasferì in Irlanda e ivi si dedicò a un'attiva opera di riforma religiosa diffondendovi il monachesimo. Si recò in pellegrinaggio ... Wace, Robert Wace ‹vas›, Robert. - Poeta anglo-normanno (n. Jersey forse 1100 - m. forse 1175). Studiò a Caen ed ebbe una prebenda da Enrico II Plantageneto. Restano due romanzi in francese in ottosillabi accoppiati variati da alessandrini assonanzati. Il primo, Roman de Brut (compiuto nel 1155), è fondamentalmente ...
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