NEMOURS, Louis-Charles-Philippe-Raphaël d'Orléans, duca di
Secondogenito del re Luigi Filippo (v.) e della regina Maria Amelia, nato a Parigi il 25 ottobre 1814, morto a Versailles il 26 giugno 1896. Particolarmente benvoluto da Carlo X, fu da lui nominato colonnello dei cacciatori nel 1826. Il trionfo della rivoluzione di luglio lo mise per qualche tempo in luce, quando l'assemblea nazionale belga lo elesse re del Belgio (1831). Ma le preoccupazioni internazionali di suo padre indussero questo a non concedere il proprio consenso a quella designazione. Dotato di ottime qualità militari e di grande coraggio si distinse nella campagna contro gli Olandesi (1831-1832) e particolarmente all'assedio di Anversa; fece le campagne d'Algeria del 1836 e del 1837, segnalandosi all'assalto di Costantina (13 ottobre 1837). Già maresciallo di campo (1° giugno 1834) fu successivamente nominato luogotenente generale. Nel 1840 sposò la duchessa Vittoria Augusta di Sassonia Coburgo-Gotha, e le sue nozze furono pretesto a una manifestazione di opposizione da parte della camera, che negò l'appannaggio di 500.000 franchi proposto dal Thiers. Sebbene non privo di qualità politiche (fu inviato più volte in missione in Inghilterra, a Berlino e a Vienna), a torto sospettato di simpatie reazionarie, non ebbe favorevole l'opinione pubblica quando, dopo la morte del fratello duca d'Orléans, fu designato a eventuale reggente del regno. Buona prova fece di nuovo in Algeria sotto il gen. R. Bugeaud nel 1841 e più tardi come comandante del campo di Compiègne. Durante la rivoluzione del 1848 protesse la fuga del padre e cercò di far valere i diritti del nipote conte di Parigi, ma non assunse atteggiamento avverso al popolo. Nell'esilio inglese cercò di portare all'accordo le due branche dei Borboni in vista della restaurazione monarchica, ma cozzò contro l'irremovibilità del conte di Chambord e le pretese della duchessa di Orléans. Tornò in Francia alla caduta del Secondo Impero, riottenendovi il grado di generale di divisione. Trasferito nella riserva nel 1879 fu radiato dai quadri per effetto della legge del giugno 1886 che colpiva i principi delle antiche dinastie. Visse allora per qualche tempo in Belgio. Pur avendo protestato fin dal 20 maggio 1848 contro l'esilio inflitto dall'Assemblea nazionale alla sua famiglia, si astenne sempre dall'intrigare contro il suo paese e restò sempre favorevole alla conservazione delle istituzioni parlamentari e del tricolore.
Bibl.: R. Bazin, Le duc de N., 2ª ed., Parigi 1907.