NEMESIO
Vescovo di Emesa in Fenicia, fiorito tra la fine del sec. IV e la prima metà del V, autore di un trattato περὶ ϕύσεως ἀνϑρώπου (Sulla natura dell'uomo; in Patrol. gr., XL, col. 503 segg.) dal quale si ricavano i soli, e contrastanti, dati intorno all'epoca in cui visse. Il suo libro studia l'uomo, in quanto composto di corpo e anima: tratta in 41 capitoli, alquanto disordinatamente, del corpo, dei sensi, del pensiero, della memoria, del linguaggio, dell'anima e delle sue parti, del corpo, della libertà del volere, della fede nella provvidenza, ecc. Risente l'influsso di Platone e del neoplatonismo, ma conosce, per usarne o combatterli, anche Aristotele, Epicuro, gli stoici e Galeno, attenendosi ai principî fondamentali del cristianesimo; in sostanza, è un eclettico.
L'opera di N. fu molto letta: se ne conoscono traduzioni in armeno (cfr. A. Zanolli, in Giorn. Soc. asiat. ital., 1906, 1908 e 1909), due latine, la prima opera dell'arcivescovo Alfano I di Salerno (ed. K. Burkhard, Lipsia 1917), la seconda di Burgundio da Pisa (ed. K. J. Burkhard, Progr. d. Meidlinger Gymnasiums, Vienna 1891, 1892, 1896, 1901 e 1902); parti di essa furono riprodotte da un monaco Melesio (sec. VIII o IX) e incorporate nel De fide orthodoxa di S. Giovanni Damasceno.
Bibl.: O. Bardenhewer, Gesch. d. altkirchl. Literatur, IV, Friburgo in B. 1924, p. 275 segg.; F. Ueberweg (B. Geyer), Grundriss d. Gesch. d. Philos., II: Die patrist. u. schol. Phil., Berlino 1928, p. 119 segg.; H. A. Koch, Quellenuntersuchungen zu N. v. E., ivi 1921; A. Ferro, La dottrina dell'anima di N. di E., in Ricerche religiose, I (1925), p. 227 segg.; V. Waldenberg, La philos. byz. au IV-V siècle, in Byzantion, IV (1929), p. 237 segg.