NEMANJA
Dinastia medievale del regno di Serbia. Capostipite ne è Stefano Nemanja (tutti i N. hanno come primo nome Stefano), grangiuppano (veliki župan, μέγας ζούπατος) di Rascia, nato a Ribnica un po' dopo il 1130 e morto il 13 febbraio 1200 nel monastero di Hilandar sul Monte Athos. Con un'accorta e ferma politica, specie nei riguardi dell'impero bizantino, seppe affermare e realizzare l'indipendenza del principato di Rascia, estendere il territorio a spese della Zeta e fondare le basi per un ulteriore sviluppo dello stato. Compiuta quest'opera, cedette nel marzo 1196 il governo al figlio Stefano e si ritirò a vita monastica, assumendo il nome di Simeone, col quale presso i Serbi è venerato come santo. Con ciò fu anche fondata la dinastia, di cui sino al 1371 si noverano altri nove regnanti: Stefano Primo Coronato (1196-1227), Radoslavo (1227-1233), Vladislavo (1233-1242), Uroš I (1242-1276), Dragutin (1276-1282), Milutin (1282-1321), Uroš II di Dečani (1321-1331), Dušan il Forte (1331-1355) e Uroš III (1355-1371). Dopo Stefano Nemanja, l'ascensione dello stato è continua. Stefano nel 1217 ottiene da Onorio III la corona reale e si intitola kralj. Il massimo della estensione è raggiunto sotto Dušan, il quale sul finire di ottobre 1345 si proclama imperatore e il 6 aprile 1346 s'incorona a Skoplje. Ma i suoi successi, facilmente ottenuti a spese dell'agonizzante impero bizantino, sono effimeri, giacché, non appena i Turchi passano in Europa, la Serbia è in pochi anni schiantata e asservita (1371-1389)
Non pochi dei N. della linea principale e delle collaterali abbracciarono la vita monastica o lo stato ecclesiastico, fiancheggiando nel campo religioso l'azione politica dei sovrani. Di essi il più attivo fu il terzo figlio di Stefano, San Sava (1174-1235), di cui rimane un importante patrimonio letterario. Nello sviluppo della politica nemagnida ebbe non piccola parte il gioco delle parentele: Venezia, che si trovò spesso sullo stesso piano d'interessi, diede al trono di Serbia due regine: Anna, figlia di Ranieri Dandolo e nipote del doge Enrico, fu terza moglie di Stefano Primo Coronato; Costanza, figlia di Michele Morosini e nipote del duca di Schiavonia Albertino, sposò il pretendente al trono Vladislao (1321-1324), figlio del re Dragutin.
Bibl.: Antiche vite in paleoslavo: Život Sv. Simeuna i Sv. Save, napisao Domentijan, ed. Daničić, Belgrado 1865; Život kraljeva i arhiepiskopa srpskih, napisao Danilo i drugi, ed. Daničić, Zagabria 1866; L. Stojanović, Žitija kraljeva arhiejpiskopa srpskih od Danila i drugih, in Glas della R. Accad. di Serbia, Belgrado 1923; L. Stojanović, Stari srpski rodoslovi i letopisi, Belgrado 1927; V. Čorovič, Spisi Sv. Save, ivi 1928. Traduzione in serbo moderno di M. Basić, Stare srpske biografije, 2ª ed., ivi 1930. Può ancora riuscire utile: A. Chodzko, Légendes slaves du moyen âge. Les Nemania. Vies de St. Syméon et de St. Sabba. Trad. du paléo-slave en français avec texte en regard, Parigi 1859. Monografie particolari: L. Kovačević, Nekolika pitanja o S. Nemanji (Alcuni problemi intorno a S. Nemanja), in Glas cit., LVIII (1900); D. Anastasjević, Otac Nemanjin (Il padre di Nemanja), Belgrado 1914; P. Popović, O hronologiji i delima Sv. Save (La cronologia e le opere di S. Sava), in Glas cit., CXII (1924). Trattazioni complessive: C. Jireček, Geschichte der Serben, Gotha 1911, I; S. Stanojević, Istorija srpskoga naroda (Storia del popolo serbo), 3ª ed., Belgrado 1926.