Poeta e regista italiano (Milano 1920 - Roma 2015), fratello di Dino. Fra i poeti della generazione post-ermetica è stato uno dei più pronti ad avvertire l'urgenza di articolare in "discorso" l'essenzialità espressiva, ormai divenuta maniera, portando il lessico a livello del parlato e affrancando la sintassi dai nessi e dalle strutture tradizionali, fino a una libertà quasi diaristica. E le sue raccolte poetiche (L'esperienza, 1948; Polso teso, 1956, n. ed. 1973; Pensieri elementari, 1961; Dentro la sostanza, 1965; Di certe cose che dette in versi suonano meglio che in prosa, 1970; Amica mia nemica, 1976; I fabbricanti del "bello", 1983; Mutazioni, 1991; Il mondo in una mano, 1994) testimoniano della felicità di questa risalita verso una "poetica dell'usuale", intesa a cogliere le contraddizioni, le assurdità, le mistificazioni del nostro vivere quotidiano. Tra le raccolte di liriche si segnalano inoltre: Ruggine (2004); Di certe cose. Poesie 1953-2005 (2006); Né il giorno né l'ora (2008); nel 2020 è stata edita sotto il titolo Tutte le poesie la raccolta integrale dei suoi testi poetici. Nel cinema il suo nome è legato soprattutto al Diario di una schizofrenica (1968), tratto dall'omonimo romanzo di M. A. Sechehaye. Altri suoi film, tutti centrati sull'analisi psicologica: Una stagione all'inferno (1971); Un amore di donna (1988). Nel 2006 gli è stato assegnato il premio Dino Campana.