Pannocchieschi, Nello
Paganello o Nello dei P., signore del castello della Pietra in Maremma, presso Massa Marittima; non è espressamente citato nella Commedia, ma a lui si sono concordemente riferiti i più antichi commentatori nel determinare il marito e l'uccisore della Pia di Pg V 135-136. Questo delitto dovrebb'essere avvenuto in conseguenza della relazione e quindi del presunto matrimonio segreto di Nello con Margherita Aldobrandeschi; ma di tal fatto non abbiamo altra testimonianza se non la tradizione dantesca, come non è documentata l'esistenza di una moglie di Nello di nome Pia. D'altra parte non è ragionevole rifiutare una tradizione così antica e concorde e inoltre è significativo che anche gli studiosi che mettono in discussione la figura storica di Pia, pur tuttavia mettano in relazione la vicenda col Pannocchieschi; per tutta la questione, v. PIA.
Due P. di tal nome vissero nello stesso periodo: il più celebre, Nello d'Inghiramo, quello cui comunemente ci si riferisce, e il suo congiunto Nello di Mangiante, marito (secondo D. Mori, ripreso poi da G. Ciacci) di Pia. Quest'ultimo, tuttavia, ebbe pochissimi rapporti con Siena (e quindi non si spiegherebbe perché i commentatori antichi lo mettano in relazione con questa città); inoltre non sono ben determinabili gli anni in cui visse, e infine il castello di Montemassi, le cui vicende l'anonimo chiosatore del codice Laurenziano XL 7 (sec. XIV) così esattamente descrive, fu possesso di Nello d'Inghiramo e non del suo omonimo congiunto, per cui questa tesi appare subito scarsamente fondata. Altra supposizione, illustrata dal Lisini e dal Bianchi-Bandinelli, vuole la Pia della famiglia Malavolti e sposa di Tollo P. signore di Prata, affidata in seguito alla violenta uccisione del marito al congiunto Nello d'Inghiramo, presunto procuratore delle sue nozze, il quale a sua volta avrebbe ucciso la donna non si sa per quale motivo; oppure sarebbe stato ritenuto responsabile di un'accidentale morte di lei. A prescindere dall'attendibilità di questa tesi è interessante osservare come il ruolo di Nello nella vicenda resti immutato, pur cambiando l'identità della donna.
Di Nello P. sappiamo che fu soprattutto un uomo d'armi, il quale, dato in ostaggio ai Senesi, con altri giovani della sua famiglia, dopo la battaglia di Montaperti, profittò della disfatta senese a opera degli Orvietani per cospirare con i guelfi fiorentini, suscitando la rivolta di Massa Marittima allo scopo di attaccare il contado di Siena (1265). Servì poi Siena come capitano nelle operazioni contro i ribelli di Prata e Poggio Santa Cecilia; e questo già sarebbe in contraddizione con la tesi che vuole Pia una Malavolti in quanto questa spedizione fu fatta dai Senesi proprio in relazione all'uccisione di Tollo da Prata, e quindi non si spiegherebbe il ruolo di Nello. Nel 1284-85 fu capitano della Lega guelfa e nel 1297 fu assunto da Firenze per la sua guerra contro Pistoia. Nel 1307 infine fu col fratello Dino capitano della guerra di Volterra contro San Gimignano. La relazione di Nello con Margherita Aldobrandeschi, che tanta parte si ritiene abbia avuto nella tragedia di Pia, doveva essere iniziata già all'epoca della cattura del marito della contessa, Guido di Montfort, fatto prigioniero dagli Aragonesi nella battaglia del golfo di Napoli (1287). Secondo una suggestiva ipotesi del Ciacci, questa relazione si sarebbe presto conclusa con un matrimonio segreto, già rotto nel 1290. Un ulteriore tentativo di Nello di unirsi in matrimonio, legittimo questa volta, con Margherita Aldobrandeschi, si ebbe nel 1295, allorché la donna rimase vedova del secondo marito Orso Orsini; ma nel 1296 Margherita appare moglie di Loffredo Caetani: questo matrimonio, celebrato con ogni verosimiglianza in ossequio alla politica nepotistica di Bonifacio VIII, venne sciolto nel 1298 per bigamia della contessa, e questa circostanza potrebbe confermare la tesi del matrimonio segreto del 1295. Nel 1303 comunque, alla morte del suo quarto marito, Guido di Santafiora, Margherita si unisce in matrimonio con Nello, ma questo matrimonio fu sciolto poco dopo. A ogni modo dall'unione, legittima o no, di Nello con l'Aldobrandeschi, nacque un figlio, Bindoccio, morto già nel maggio 1300. Dal testamento di Nello, dettato in Gavorrano il 9 febbraio 1322, e aggiornato l'11 luglio dello stesso anno, si apprende che a quel tempo il P. aveva in moglie una Bartala, figlia di messer Baldo di Cante della Tosa di Firenze, nonché tre figlie, Bianca, Fresca, e Francesca: quest'ultima sposò Emanuele degli Aldobrandeschi, conte d'Elci, Fresca andò in moglie a Bandino di Sticciano, mentre Bianca era ancora nubile al tempo del testamento paterno. Da un codicillo di detto testamento, inolte, si apprende che Nello ebbe anche in moglie una certa Nera, i cui legati testamentari, non soddisfatti dal marito in vita, sono riproposti ai suoi eredi. La mancanza di menzione delle due mogli precedenti è stata interpretata come prova per negare l'esistenza di Pia, ma tale silenzio non sembra elemento determinante. In effetti non si hanno elementi probanti per sostenere che Nello fu marito e uccisore di Pia, ma d'altra parte non possiamo non tener conto della tradizione coeva. È da non sottovalutare la testimonianza del codice Laurenziano XL 7, che oltre ai particolari dell'uccisione di Pia ci riferisce altri fatti della vita di Nello storicamente provati, quali la morte del figlio dodicenne Binduccio, la cui pietra tombale si trova nella chiesa di San Francesco di Massa Marittima, e l'usurpazione del castello di Montemassi a opera del nipote Nello di Bandino di Sticciano. Di questo avvenimento abbiamo conferma diretta dal testamento di Nello, il quale proprio in conseguenza di ciò lascia alla figlia Fresca, moglie di Bandino e madre di Nello, il solo usufrutto della parte di eredità a lei spettante. Secondo l'Aquarone questa Fresca fu figlia di Pia in quanto a una sua figlia dette tal nome; anche un approssimativo calcolo cronologico rende verosimile questa ipotesi, tenendo conto che nel 1322 l'usurpazione del castello di Montemassi era già compiuta da un certo tempo, e che di questa era stato artefice Nello figlio di Fresca (questo porta la data di nascita di Fresca intorno al 1280, cioè quando Nello aveva una moglie precedente all'Aldobrandeschi, che non possiamo escludere fosse appunto la Pia).
Bibl. - G. Milanesi, Documenti intorno alla Pia de' Tolomei ed a Nello de' P. suo marito, in " Gionn. Stor. Arch. Toscani " III (1859) 30-45; D. Aquarone, D. in Siena, Città di Castello 1889, 71-84; P. Spagnotti, La Pia de' Tolomei: saggio storico-critico, Firenze 1893 (recens. a c. di M. Barbi, in " Bull. " I [1893-94] 60-64); D. Mori, La leggenda della Pia, Firenze 1907; G. Ciacci, Gli Aldobrandeschi nella storia e nella D.C., Roma 1935; A. Lisini-G. Bianchi Bandinelli, La Pia dantesca, Siena 1939; Bassermann, Orme 334-343; Davidsohn, Storia, ad indicem.