FOTTICCHIA, Nello
Nato a Orvieto il 1° genn. 1884 da Gioacchino e da Zelinda Pelegi, si laureò in zooiatria presso la scuola superiore di medicina veterinaria di Napoli il 26 luglio 1905, conseguendo il premio Gasparrini. Avviatosi alla carriera didattica, il 1° novembre dello stesso anno fu nominato assistente alla cattedra di zootecnia in quella scuola, diretta da S. Baldassarre, e mantenne questo incarico fino al 15 ott. 1907 eseguendo alcune ricerche sperimentali.
Vinto nel 1907 lo speciale concorso, il F. fino al 31 ag. 1910 fu professore di zootecnia nella scuola di zootecnia e di caseificio "Zanelli" di Reggio nell'Emilia e direttore dell'annesso deposito di animali miglioratori. Qui ebbe modo di dedicarsi alla didattica, alle ricerche sperimentali e alla divulgazione di nuove acquisizioni scientifiche. Nel 1909 fu dichiarato eleggibile al concorso per il posto di professore di zootecnia e igiene del bestiame nell'istituto superiore agrario di Perugia e classificato secondo a parità di punti con il vincitore. Primo classificato nel concorso bandito poco dopo, il 1° sett. 1910 il F. fu nominato ispettore della zootecnia, della caccia e della pesca nel ministero dell'Agricoltura, quindi fu promosso ispettore generale dei servizi zootecnici nel 1919; conservò tale titolo fino al 1930. Dal 1912 al 1918 fu anche incaricato della direzione dell'Istituto zootecnico laziale di Roma. Durante la prima guerra mondiale fu direttore del servizio approvvigionamenti e consumi presso il ministero dell'Agricoltura.
Vincitore nel 1927 del concorso per professore di zootecnia presso l'Istituto superiore agrario di Portici, rinunciò all'incarico. Ancora vincitore dello stesso concorso tre anni dopo, il F. accettò la nomina a titolare di zootecnia e di ezoognosia (1° dic. 1930). Mantenne questa cattedra fino alla fine della carriera; fu anche preside della facoltà di agraria e consigliere di amministrazione dell'università di Napoli. Negli anni trascorsi a Portici il F. si prodigò affinché si procedesse all'ampliamento e alla riorganizzazione dell'istituto di zootecnia, onde renderlo meglio rispondente alle nuove esigenze didattiche e sperimentali.
Fece parte di numerosi corpi consultivi e di commissioni: il Consiglio ippico e il Consiglio zootecnico dal 1910 al 1923; la commissione centrale per l'incetta del bestiame destinato al rifornimento dell'esercito dal 1915 al 1919; il Consiglio per l'istruzione agraria per il triennio 1921-23. Fu presidente della commissione centrale nominata nel 1924 dal ministero delle Finanze per il ritiro e la vendita del bestiame importato dalla Germania in conto riparazioni; membro del Comitato centrale annonario istituito nel 1924 presso il ministero dell'Economia nazionale, del Consiglio superiore di sanità per il triennio 1924-26, del Comitato permanente del grano, del Consiglio nazionale zootecnico; fu inoltre vicepresidente del Comitato esecutivo zootecnico e dell'Unione nazionale per l'incremento delle razze equine. Nel 1926 partecipò alla commissione per lo studio della unificazione e del riordinamento dei servizi della pesca. Fece parte delle giurie nel corso delle principali mostre zootecniche e presiedette le commissioni aggiudicatrici per la revisione annuale del materiale iscritto ai nuclei di produzione eletta equina nel Mezzogiorno continentale. Consigliere di amministrazione della stazione zooprofilattica del Mezzogiorno, durante il secondo conflitto mondiale fu amministratore unico della Società anonima importazione bestiame (SAIB).
Nel 1935 il F. istituì il Centro avicolo provinciale, del quale assunse la direzione, avviando una sperimentazione tesa al miglioramento della produzione avicola.
Nel 1928 rappresentò il ministero dell'Agricoltura ad Algeri al convegno internazionale di tecnica operativa dell'innesto secondo il sistema Voronoff. Rappresentò il governo italiano in delegazioni ufficiali nei congressi mondiali di avicoltura dell'Aja nel 1927, di Londra nel 1930, nel congresso mondiale di veterinaria tenuto a Londra nel 1940, nella conferenza internazionale per la tutela dei formaggi tipici e nel V congresso internazionale del freddo nel 1940. Dal 1939 fece parte della Camera dei fasci e delle corporazioni.
Nel 1937 aveva fondato il Giornale degli allevatori, che diresse fino al 1952; fece parte del Comitato direttivo della Rivista del freddo. Fu socio corrispondente dell'Accademia internazionale di lettere e scienze di Napoli, accademico dei Georgofili e membro del Consiglio nazionale delle ricerche.
Morì a Napoli il 5 giugno 1953.
Il F. fu autore di pubblicazioni scientifiche riguardanti i problemi allora di attualità nel campo zootecnico: la profilassi della tubercolosi bovina, l'uso dell'elettricità nell'industria zootecnica, la digestione in varie specie animali; ancora, l'alimentazione del cavallo, del vitello e delle vacche lattifere, con l'impiego sperimentale, rispettivamente, di latte magro opportunamente reintegrato e dell'uva. Condusse studi zoognostici sui bovini e sulle più rinomate razze suine. Avviò, con A. Pirocchi, esperimenti di inseminazione strumentale (la cosiddetta "fecondazione artificiale"). Dal 1920 in poi si occupò con maggiore assiduità di problemi inerenti la produzione zootecnica italiana, in particolare equina e ovina, nonché della produzione casearia con relativa normativa di disciplina e di tutela; considerò gli aspetti del problema zootecnico meridionale nelle grandi aziende agricole del Mezzogiorno e delle grandi isole. Dopo la seconda guerra mondiale concentrò la sua attenzione sulla situazione della zootecnia italiana e sulle prospettive future, partecipando attivamente a vari convegni: quello di Portici del settembre 1946, il primo congresso nazionale zootecnico di Brescia del novembre 1947, il convegno sull'agricoltura meridionale tenuto a Portici nel marzo 1948.
Tra gli scritti del F., oltre a numerosi articoli pubblicati sul Giornale degli allevatori, si ricordano: L'uva nell'alimentazione delle vacche da latte, Modena 1909, con G. Fascetti; Gli attuali orientamenti e i progressi dell'ippicoltura italiana, Roma 1930; L'industria zootecnica (Le condizioni presenti dell'economia agricola italiana), in Nuova Antologia, 1° genn. 1932, pp. 92-108; L'industria zootecnica, in I problemi attuali dell'agricoltura italiana, Bologna 1933, pp. 273-291; La disciplina della produzione dei formaggi di pecora, Roma 1937; La zootecnia siciliana anche in rapporto alle necessità della trasformazione fondiaria, in Atti del Convegno per lo studio e l'esame dei problemi agricoli siciliani, Roma 1937, pp. 68-83; Le attuali condizioni e i prevedibili nuovi orientamenti della zootecnia meridionale in conseguenza della riforma, in Problemi dell'agricoltura meridionale, Napoli 1953, pp. 631-674.
Fonti e Bibl.: Necrol. in Giornale dell'agricoltura, 14 giugno 1953; in La Clinica veterinaria, LXXVI (1953), pp. 223 s.; in La Nuova Veterinaria, XXIX (1953), pp. 208 s.; V. Chiodi, Storia della veterinaria, Bologna 1981, p. 419.