BECCARI, Nello
Nacque l'11 genn. 1883 a Firenze, da Odoardo e da Nella Goretti Flamini. Nel 1937 sposò Bridget Thesiger, seconda figlia di lord Chelmsford.
Fin da giovane mostrò passione per gli studi naturalistici del padre, che preferì però fargli studiare medicina. Ma la vocazione alla ricerca scientifica era solida, e dal quarto anno di università egli frequentò, come allievo interno, l'Istituto di anatomia umana normale, diretto allora da G. Chiarugi. Qui si laureò e, dopo aver partecipato alla guerra mondiale, qui tornò con la qualifica di assistente e poi di aiuto, fino al 1921; i quattordici anni alla scuola del Chiarugi furono interrotti soltanto da un soggiorno di qualche mese a Francoforte sul Meno, invitato da L. Edinger nel suo Neurologisches Institut.
Nel 1922 il B. ottenne la cattedra di anatomia umana a Catania, e nel 1925 passò a quella di anatomia comparata nella facoltà di scienze di Firenze, ove rimase fino all'ottobre 1953. Dal 1925 al '44 ebbe l'incarico di istologia nella facoltà di scienze, e dal '46 al '53 quello di genetica, sempre rivelandosi ottimo insegnante.
La fama maggiore del B. è legata alle ricerche di anatomia comparata del sistema nervoso dei vertebrati. Il suo primo lavoro, nel quale approfondiva i temi che avevano fatto oggetto della tesi di laurea, apparso nel 1907 nell'Archivio di Anatomia coltitolo Ricerche sulle cellule e fibre del Mauthner e sulle loro connessioni in pesci ed anfibi, rappresentò già uno studio di tipica impostazione anatomo-comparativa.
Il B. intuì le possibilità che offriva la tecnica dell'impregnazione argentica scoperta dal Cajal, applicandola a stadi embrionali o giovanili, quando il numero dei neuroni differenziati è ancora mediocre, e l'intreccio di cellule e fibre decifrabile con relativa facilità; e per vari anni egli sfruttò questo metodo in una serie di lavori, che si può dire inaugurassero un nuovo tipo di ricerche, che ben presto dovevano moltiplicarsi in Italia e all'estero. Lo studio delle connessioni interneuroniche appassionava il B., che vi dedicò altri lavori, immediatamente successivi a quello del 1907, sulle sinapsi a livello dei nuclei dei nervi oculomotore comune e trocleare, poi nel 1911 sui nuclei dell'acustico nella lucertola, nel 1919 ancora sulla fibra del Mauthner, nel '30 di nuovo sull'oculomotore dei pesci. Questo sommario elenco può dare un'idea del rigoroso metodo di ricerca del Beccari.
Nel 1909, a Francoforte, cominciò ad occuparsi dei centri olfattivi nei mammiferi, e il risultato di questo studio completato in Firenze l'anno successivo, si concretava in due lavori (1911, 1912) che gli valsero nel '14 il premio Fassati dell'Istituto lombardo di scienze e lettere.
Le ricerche del 1911 sulle sinapsi del nervo acustico nella lucertola gli aprirono un'ampia prospettiva di lavoro sull'encefalo degli Amnioti. Uscirono così due memorie fondamentali sui nervi rombencefalici della lucertola (1913, 1914) ed una sul problema dei nervi accessorio e ipoglosso e della sostanza reticolare rombencefalica (problema oggi attuale per il fisiologo oltre che per il morfologo) sui pesci, rettili, uccelli e mammiferi (1921); ancora nel 1942 tornò ad occuparsi dell'accessorio con un ampio lavoro riassuntivo. Ricorderemo, infine, nel 1915 e '17 (quest'ultimo lavoro scritto durante una licenza di convalescenza) le memorie sui centri mesodiencefalici della lucertola e l'ultimo lavoro neurologico (1943), sulla sulcatura del cervello nei primati.
In tutt'altro campo sono condotti tre lavori, comparsi tra il 1920 e il 1924, sulla prima origine delle cellule genitali nei vertebrati: in particolare, il riconoscimento di tali cellule, quando sono ancora nell'entoderma, nel rospo alla schiusa, rappresentò, per quell'epoca, un risultato apprezzabilissimo. Notevoli anche le ricerche successive (dal 1925 al '33) sulla progonade di rospo (il cosidetto "organo del Bidder") e brevi studi sperimentali sul trapianto di corpi genitali nei tritoni.
La fama del B. come trattatista fu almeno pari a quella di ricercatore. Un succinto manuale di tecnica microscopica, apparso nel 1916, era giunto, alla sua morte, alla quinta edizione, notevolmente accresciuta. Nel 1945 uscì Il problema del neurone, un'ampia monografia nella quale la tesi dell'individualità del neurone di fronte alle teorie della rete nervosa continua viene difesa in maniera molto convincente. Ma soprattutto si deve ricordare la Neurologia comparata anatomo-funzionale dei vertebrati compreso l'uomo, opera lungamente meditata, frutto di una ricerca personale e di un giudizio critico non comuni. Infine, gli ultimi dieci anni di vita furono dedicati alla preparazione di un grande trattato di anatomia comparata, e alla stesura dei primi due volumi, sugli apparati cutaneo e scheletrico. Il piano dell'opera era così grandioso che il B. non riuscì a portarla a termine: il secondo volume apparve quando già si manifestavano i primi sintomi della malattia che lo avrebbe portato alla morte.
L'attività del B. si è svolta soprattutto in laboratorio: ma fu anche naturalista di campagna, viaggiatore, seguace, anche se non emulo, della tradizione paterna. Raccolse nel 1905, ancora studente, una buona serie di uccelli dell'Eritrea, cacciando sistematicamente nella regione dell'Alto Barca. Organizzò e diresse, nel 1931-32, una missione nella Guiana Britannica, e ne riportò ampie collezioni faunistiche per il Museo zoologico di Firenze.
Tenutosi in disparte durante il fascismo, solo nel 1945 fu nominato socio corrispondente dei Lincei, socio nazionale nel 1948; preside della facoltà di scienze a Firenze dal 1944 alla morte; presidente della Società italiana di antropologia dal 1954; nel 1928 era stato tra i fondatori della Società di anatomia, e fino all'ultimo anno di vita ne fu segretario agli Atti. Fu membro del Comitato internazionale per la nomenclatura anatomica. Morì a Firenze il 20 marzo 1957.
Tra le opere del B. si ricordano: Elementi di tecnica microscopica, Milano 1916 (5 ediz., ibid. 1952); Neurologia comparata anatomo-funzionale dei vertebrati, Firenze 1943; Il problema del neurone, I-II, Firenze 1945-47; Anatomia comparata dei vertebrati, I-II, Firenze 1951-55. La maggior parte delle memorie scientifiche sono apparse nell'Arch. ital. anat. embriol., dal vol. VI (1907) al vol. L (1945); i lavori più brevi nel Monitore zoologico ital., dal vol. XX (1909) al vol. LXI (1947).
Bibl.: G. Levi, Commem. del socio N. B., in Atti d. Acc. Naz. dei Lincei, vol. XIII(1958), pp. 102-113, con completo elenco delle pubblicazioni; G. Sansone, I. Fazzari, E. Padoa, Commemorazione del prof. N. B., in Lo Sperimentale, CVIII (1958), pp. 257-281; G. Colosi, N. B., in Monit. zool. ital., LXV(1957), pp. 79-80; Enciclopedia Ital., App.II, p. 371.