NELEO (Νηλεύς, Neleus)
Personaggio mitico, figlio di Posidone e di Tyro (v.), discendente quindi per parte di madre da Salmoneo ed Eolo (Od., xi, 235 ss.) è fratello gemello di Pelia.
Alla loro nascita, N. e Pelia, esposti dalla madre, furono salvati e nutriti da una giumenta miracolosamente inviata da Posidone. Divenuti adulti, i due fratelli, ritrovata la madre vittima dei maltrattamenti della matrigna Siderò, la vendicarono uccidendo Siderò che pur si era rifugiata in un santuario di Hera. In seguito N., separatosi dal fratello, ottenne il dominio sulla Messenia e fondò la città di Pylos. Padre di una figlia - Pero - e di dodici figli, tra i quali Nestore, vide perire quasi tutta la sua prole quando Eracle diresse una spedizione contro di lui, per punirlo del rifiuto che N. gli aveva opposto alla sua richiesta di essere purificato dell'uccisione di Ifito (v.). È dubbio, nelle diverse versioni del mito, se N. abbia trovato anch'egli la morte nel massacro operato dagli Eraclidi, o sia morto a Corinto, più tardi. Le vicende di N. furono narrate nel dramma sofocleo Tyro; da esso probabilmente derivano le non numerose raffigurazioni di N. che non appare mai solo: insieme a Pelia e Tyro, ciascuno indicato dal nome sottoscritto, N. appare in un vaso policromo della fine del V sec. a. C., rinvenuto nell'agorà di Atene; con Pelia appare in un piccolo gruppo fittile di Atene, nell'episodio dell'abbandono da parte della madre, dei due neonati, sulle rive di un fiume. Una terza opera figurativa, una piccola arula da Medma, nel museo di Reggio Calabria, presenta N. insieme con Pelia nell'episodio dell'uccisione di Siderò, alla presenza di Tyro e di Salmoneo.
Monumenti considerati: - v. pelia.
Bibl.: Weizsäcker, in Roscher, III, i, 1897-1909, c. 104 ss., s. v.; van der Kolf, in Pauly-Wissowa, XVI, 1933, c. 2269 ss., s. v.