NEISOS (Νείσος)
Supposto incisore di gemme.
Il nome, in genitivo (ΝΕΙCΟV) su una corniola ellenistica di Leningrado, accanto ad un personaggio giovanile rappresentato nudo e in piedi con gli attributi di Zeus (fulmine, egida ed aquila), è di età tardo-imperiale romana, e designa l'antico proprietario della gemma. È dubbio se il personaggio effigiato sia Alessandro Magno o Seleuco Nicatore, e se il motivo derivi o meno da un originale pittorico. Lo stile svelto e vivace della figura, pur senza essere eccellente, è nella tradizione dell'arte lisippea.
Bibl.: A. Furtwängler, in Jahrbuch, III, 1888, tav. II, 26; IV, 1889, p. 67 ss. (= Kl. Schr., II, 1913, p. 270 ss., tav. 28, 26); id., Gemmen, I, tav. XXXII, ii; p. 157 s.; J. Sieveking, in Pauly-Wissowa, XVI, 1935, c. 2188-89, s. v.