necesse
Latinismo ricavato dal linguaggio della logica scolastica; in Pd XIII 98 e 99 sta per " proposizione necessaria ". Propriamente n. è un ‛ modo ' che, insieme con ‛ possibile ', ‛ impossibile ' e ‛ contingente ', rende modale la proposizione nella quale è inserito, determinando il rapporto tra soggetto e predicato: data la proposizione " homo est animail ", la corrispondente modale della necessità è " necesse est hominem esse animal ": mentre nella prima si attribuisce semplicemente un predicato a un soggetto, nella seconda l'attribuzione è modificata; la necessità del rapporto tra i due termini esprime la necessità del rapporto tra le realtà indicate dai termini. Nel passo ricordato D. allude a un problema della sillogistica modale: date come premesse due proposizioni modali, una necessaria l'altra contingente, ci si chiede se si possa avere come conclusione una proposizione necessaria. La necessità di cui qui si parla è diversa da quella cui si fa riferimento in Cv IV XVIII 4 (necessaria dimostrazione), dove attiene alla natura propria dell'operazione logica della deduzione ed entra nella definizione del sillogismo (Aristotele Anal. pr. I 1, 24b 18-20), il quale non è necessariamente modale.
In Pd III 77 s'essere in carità è qui necesse, l'espressione è... necesse (latino " necesse est ") designa una conseguenza dedotta dalla considerazione della natura del Paradiso e dello stato dell'anima che ha la virtù teologale della carità.