NAZAREI
. Con il nome di Νασαραῖοι o Ναζωραῖοι, Epifanio (Haer., 18 e 29) designa gli appartenenti a una setta giudaica precristiana, stabiliti nelle regioni di là del Giordano e che, pur accettando numerose istituzioni giudaiche (circoncisione, osservanza del Sabato), negavano che la legge registrata dal Pentateuco fosse quella promulgata da Mosè, non facevano sacrifici e non mangiavano animali. Lo stesso nome è adoperato da parecchi scrittori per designare in genere i giudeo-cristiani, cioè quei cristiani provenienti dal giudaismo che sulla questione dell'osservanza della legge e dell'accettazione nelle file cristiane dei provenienti dalla gentilità assunsero un atteggiamento strettamente conservatore, pur mostrandosi meno rigidi degli ebioniti. È noto inoltre che i cristiani stessi, senza distinzione di tendenza, furono chiamati (vedine testimonianza già in Atti, XXIV, 5) Ναζωραῖοι o Ναζαρηνοί, e che il nome è rimasto, in questa accezione, nella letteratura rabbinica e nei paesi orientali.
È questo, del resto, il nome col quale è distinto Gesù stesso nel Nuovo Testamento, dove la forma 'Ιησοῦς ὁ Ναζωραῖος coesiste a parità di diritti con quella 'Ιησοῦς ὁ Ναζαρηνός. Ma il nome di Nazarei o Nazareni applicato ai cristiani deriva dall'epiteto di Gesù, o essi l'hanno in comune con questo? E quale significato ha l'epiteto stesso di Gesù? Gli studiosi conservatori, specialmente i cattolici, suffragando i dati della tradizione, ricollegano l'epiteto di Gesù al nome della città di Nazareth (anche E. Meyer è di questo parere) e affermano che i cristiani furono chiamati nazareni perché seguaci di un nazareno; i critici d'altra tendenza sono pressoché concordi nel negare che l'epiteto di Gesù abbia alcun rapporto con la città di Nazareth; taluni affermano che il nome nazareno è quello di una setta alla quale avrebbero appartenuto così Gesù come i suoi seguaci.
Secondo A. Loisy "si può ritenere che il nome spetti in origine alla setta battista dalla quale dipende originariamente il cristianesimo... esso significa probabilmente "osservatore". Secondo L. Salvatorelli il nome va invece ricollegato con quello di nazir "votato", cioè di colui che si sottopone alla pratica del nazireato. Ma l'opinione del Salvatorelli, anche fra i critici indipendenti, è rimasta isolata.
Bibl.: Tutti gli scritti sulle origini cristiane o sul giudeocristianesimo accennano alla questione (per ultimo A. Loisy, La naissance du christianisme, Parigi 1933, pp. 84-85). Se ne occupa in modo specifico L. Salvatorelli, Il significato di "Nazareno", Roma 1911 (estratto da La cultura contemporanea, 1911, fasc. 1, 2, 3, 4, 5); G. F. Moore, in The Beginnings of Christianity, Londra 1920, App. B, pp. 426-432. V. inoltre W. Bauer, Wörterbuch zum N. T., 1928, p. 839 segg.