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NAVIGLIO da diporto

di Vincenzo Zaccagnino - Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1979)
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NAVIGLIO da diporto (XXIV, p. 450; App. I, p. 892; III, 11, p. 224)

Vincenzo Zaccagnino

Il n. da diporto costituisce ormai una componente della vita italiana, soprattutto nel periodo delle vacanze. La flotta ha raggiunto le 400.000 unità (ottobre 1978) e si articola legalmente in tre categorie: natanti da diporto (fino ai 6 m di lunghezza o alle 3 t di stazza lorda), imbarcazioni da diporto (fino alle 50 t di stazza lorda) e navi da diporto (oltre le 50 t di stazza lorda). La più numerosa è quella popolare dei natanti da diporto, che non necessitano d'immatricolazione e possono essere condotti senza patente, purché il motore di cui sono dotati non superi i 20 cavalli di potenza.

Tra le imbarcazioni a vela possono oggi essere comprese le tavole a vela, costituite essenzialmente da una tavola galleggiante con deriva e attrezzatura (albero, manovre e vela) e le tavole da surf o wind surf, nelle quali l'albero è sostituito dall'unico membro dell'equipaggio che, stando in piedi, regge e orienta la vela. Accanto ai catamarani sono oggi anche usati i trimarani formati da tre scafi paralleli (quello centrale differente dai due laterali). Sia le derive che le chiglie fisse possono essere dei monotipi, ossai natanti identici tra di loro, oppure a formula, cioè realizzati secondo i dettami di una formula matematica.

L'autorità sportiva internazionale che presiede alle competizioni agonistiche è rimasta l'IYRU (International Yachting Racing Union), mentre quella italiana è la FIV (Federazione Italiana Vela).

Fra le classi riconosciute, godono di particolare prestigio e diffusione quelle olimpiche; tali classi variano in rapporto con l'evoluzione tecnica nella progettazione e costruzione degli yachts. Per le Olimpiadi del 1980 le classi prescelte sono le seguenti, tutte monotipo: Soling, chiglia fissa, progettata da J. Linge (lunghezza f. t. 8,15 m; larghezza max. 1,90 m; superficie velica 32 m2; Star, chiglia fissa, progettata da W. Gardner (lunghezza f.t. 6,92 m; larghezza max. 1,73 m; superficie velica 26 m2); Tornado, catamarano, progettata da R. March (lunghezza f. t. 6,09 m; larghezza max. 3,04 m; superficie velica 21 m2); Flying Dutchman, deriva biposto, progettata da Van Essen (lunghezza f.t. 6,05 m; larghezza max. 1,70 m; superficie velica 16 m2); 470, deriva biposto, progettata da A. Cornu (lunghezza f. t. 4,70 m; larghezza max. 1,68 m; superficie velica 12,70 m2); Finn, deriva monoposto, progettata da R. Sarby (lunghezza f. t. 4,50 m; larghezza max. 1,50 m; superficie velica 10 m2).

Le imbarcazioni da diporto a motore di tipo veloce (motoscafi) hanno una lunghezza che varia dai tre ai sette metri e potenza dai venti ai seicento cavalli; esse possono essere costruite con materiali differenti; le più diffuse sono quelle in vetroresina (dette solitamente di plastica). Per lunghezze fino ai cinque metri esistono anche modelli in termoplastici, cioè formati a caldo con appositi stampi, partendo da lastre di materiale sintetico. Esistono inoltre motoscafi di tipo pneumatico in tessuto gommato o sintetico, comunemente definiti battelli pneumatici o gommoni. Nella maggior parte dei casi i gommoni adottano motori fuoribordo, ma non mancano modelli con altri sistemi motopropulsivi. Per la costruzione dei motoscafi viene ancora impiegato il legno, sia massello che sotto forma di compensato marino, e anche il metallo, soprattutto leghe leggere a base di alluminio. Fra i sistemi motopropulsivi il più diffuso per i motoscafi è quello fuoribordo, basato cioè su uno o più motori asportabili, sistemati sullo specchio di poppa. Alla fine del 1978 sono a catalogo motori fuoribordo con potenze varianti dai 3 ai 200 cavalli. I motori entrofuoribordo, molto diffusi, si basano su un motore entrobordo, che utilizza una trasmissione di tipo fuoribordo; essi vengono anche definiti gruppi poppieri. I motori entrobordo sono essenzialmente di tipo alternativo, ma cominciano ad apparire le turbine. Gli idrogetti sono impianti propulsivi e direzionali a reazione idrica, sostitutivi dell'elica e del timone, che vengono accoppiati a motori alternativi tradizionali (v. fig.). Gli stessi sistemi motopropulsivi vengono utilizzati per le imbarcazioni a motore cabinate o per quelle a propulsione mista o come ausiliari sugli yachts a vela, sempre cabinati.

Il termine cabinato viene normalmente adoperato per tutte le imbarcazioni, a prescindere dal sistema propulsivo, dove sia possibile vivere a bordo e compiere traversate o crociere. Esiste una classe intermedia, di barche aperte con sistemazioni ridotte per la notte, quella dei semicabinati. Come i motoscafi, anche i cabinati a motore possono essere di tipo lento con carena dislocante e allora vengono definiti pilotine, oppure di tipo veloce con carena planante o semiplanante e allora vengono definiti cruiser fino a circa 10 m di lunghezza e motor-yachts se di dimensioni maggiori. I cabinati a vela, se hanno un'importante motorizzazione, appartengono alla categoria dei motor-sailer, diversamente vengono semplicemente definiti yachts. Per esigenze sportive, gli yachts sono suddivisi in sei classi I.O.R., oppure appartengono alle level-class (v. anche, in questa App., sport: Vela). Vedi tav. f. t.

Vedi anche
poppa L’estremità posteriore di una barca. Nella sua parte immersa, la poppa ha forma sottile, per ridurre al minimo la resistenza dell’acqua al moto della nave e per facilitare il buon funzionamento del timone e delle eliche (quando vi sono). La parte emersa è invece ampia e ha assunto in passato, e può assumere ... scafo Nella costruzione navale, l’insieme di tutte le strutture che costituiscono il corpo di un galleggiante, qualunque ne sia il materiale (legno, acciaio, leghe leggere, materie plastiche, cemento armato) e qualunque ne sia la grandezza e il disegno; comprende l’opera viva, cioè la parte situata sotto il ... imbarcazione Nome generico di ogni piccolo galleggiante, con al massimo 50 t di stazza lorda (per stazze superiori si parla più propriamente di nave). Le imbarcazione prendono nome diverso a seconda del tipo, della forma, dell’attrezzatura, del motore: zatterino, battello, lancia, baleniera, iole, barca, pirobarca, ... equipaggio Complesso del personale imbarcato a bordo di una nave o di un aereo.  ● Nella marina militare italiana, l’equipaggio è costituito da personale esclusivamente militare ed è fissato per ogni unità in base alle sue tabelle di armamento (di pace, di guerra o di disponibilità). Nella marina mercantile è costituito ...
Vocabolario
dipòrto
diporto dipòrto s. m. [dal fr. (ant.) déport, deverbale di se déporter (v. diportarsi)]. – Spasso, svago, ricreazione: fare una cosa per d.; prendere, pigliare diporto; è connesso per lo più con l’idea di movimento, quindi andare a d.,...
diportarsi
diportarsi v. intr. pron. [der. di portare, col pref. di-1; nel sign. 2, dal fr. se déporter] (io mi dipòrto, ecc.), letter. – 1. Procedere, operare, comportarsi: d. bene, male, egregiamente; dipòrtati verso gli altri, come vorresti che...
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