NAVAGERO (Navaier de le Contrade)
Famiglia veneta ricordata col cognome Navaiarii, ma senza la provenienza, nell'elenco del Chronicon Iustiniani.
Essa figura fin dal 1228 nel Liber Plegiorum e annovera una lunga serie di uomini distintisi in ogni campo, fra i quali specialmente famoso Andrea (v. appresso). Un altro Andrea, fiorito intorno all'anno 1598, scrisse delle memorie storiche fino al doge Agostino Barbarigo. Un Bernardo, nato nel 1507, fu oratore veneto a Spira durante la dieta indetta da Carlo V (1543); ambasciatore a Roma presso Paolo IV, in Francia presso Francesco II e in Turchia presso Solimano; podestà di Padova, senatore, riformatore dello Studio padovano. Eletto cardinale nel 1560, fu vescovo di Verona nel 1562 e morì nel 1565. Lasciò una relazione intorno al regno di Solimano (1534) lodata dal Ciaconio e dal Sigonio e inoltre una relazione fatta nel 1546 della sua ambasciata a Carlo V. Si ha notizia di un suo dialogo intitolato De fugienda uxore. Ne scrisse la vita il cardinale Agostino Valier. Un Antonio, nato nel 1597, fu provveditore alla Canea che difese per due mesi contro i Turchi. La famiglia si estinse in Pietro di Bernardo, nato nel 1666, morto intorno alla metà del 1700.
Bibl.: G. degli Agostini, Notizie degli... scrittori veneziani, Venezia 1572; M. Foscarini, Della letteratura veneziana, Venezia 1798; M. Sanudo, Vite dei dogi, Città di Castello 1906.