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NAUPATTO

di Red. - Enciclopedia dell' Arte Antica (1963)
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NAUPATTO (Ναύπακτος, Naupactus)

Red.

Importante città della Grecia settentrionale, non lungi dall'ingresso del Golfo di Corinto, su una ripida altura ad oriente di Antirrion.

Il suo nome veniva messo in relazione con l'allestimento delle navi qui fatto dagli Eraclidi per scendere nel Peloponneso, o a quello fatto dai Locresi. Conquistata nel 455 a. C. dagli Ateniesi, fu da questi assegnata come residenza ai Messeni allora cacciati da Itome, e divenne così il caposaldo della potenza ateniese verso la Grecia occidentale. Nel 450 i Messeni di N. conquistarono Eniade, che però riperdettero l'anno seguente; nel 429 aiutarono Formione contro la potente flotta spartana di Brasida, ed è probabilmente in seguito a queste vittorie che i Messeni dedicarono ad Olimpia la statua di Nike, opera di Paionios. Dopo la caduta della potenza ateniese a Egospotami, s'impadronirono della città i Locresi, e successivamente gli Achei e l'esercito di Epaminonda; con Filippo di Macedonia N. passò, insieme alla maggior parte della Locride Ozolia, agli Etoli.

Nulla sopravvive oggi dell'antica città, ad eccezione di una terrazza rocciosa che si può identificare, mediante alcune iscrizioni incise, con l'Asklepieion che è ricordato da Pausania (x, 38, 9-13) insieme ai templi di Posidone e di Artemide, e ad una grotta dedicata ad Afrodite.

Bibl.: R. Weil, in Ath. Mitt., IV, 1879, p. 22 ss. (Asklepieion); I. G., IX, i, n. 357 ss. (iscrizioni); W. A. Oldfather, in Pauly-Wissowa, XVI, 1933, c. 1979 ss., s. v.; G. Klaffenbach, in Historia, I, 1950, p. 231 ss.

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