Femminista e comunarda francese (Brest 1827 - Ivry-sur-Seine 1921). Impiegata come rilegatrice di libri nella capitale francese, ha preso parte agli scioperi che hanno agitato la categoria nel 1865. Dopo aver aderito alla Prima Internazionale, è stata eletta delegata sindacale e si è battuta per la parità di salario tra uomini e donne, distinguendosi per la determinazione nell’impegno politico. Nel 1868 ha fondato (insieme con il compagno E. Varlin) la cooperativa alimentare La Ménagère (e la trattoria La Marmite, luogo di incontro per operai e comunardi), per poi dirigere l’Union des femmes pour la défense de Paris et les soins aux blessés insieme con l’internazionalista E. Dmitrieff; creata subito dopo i moti del marzo 1871, l’associazione si batteva per i diritti delle donne e prestava soccorso ai comunardi feriti dall’esercito regolare. Determinata e di solidi ideali, L. ha combattuto sulle barricate di rue Pigalle e nel giugno del 1871 è stata arrestata e condannata alla deportazione in Nuova Caledonia; ha fatto ritorno a Parigi solo nel 1880, a seguito dell’amnistia generale. Dopo aver lavorato per qualche anno nella tipografia de L’Intransigeant, è caduta in miseria e ha vissuto i suoi ultimi anni presso l’ospizio di Ivry-sur-Seine.