GINZBURG, Natalia
(App. III, I, p. 760)
Scrittrice italiana, morta a Roma l'8 ottobre 1991. Ha lungamente collaborato alla Stampa e al Corriere della Sera, di cui per alcuni anni è stata critico televisivo. Nel 1983 e nel 1987 è stata eletta alla Camera dei Deputati nelle liste del PCI come indipendente di sinistra.
Con Le voci della sera (1961, successivamente raccolto con i precedenti La strada che va in città, È stato così, Valentino, Sagittario, in Cinque romanzi brevi, 1965) la G. si volge a una narrativa di carattere autobiografico. Ottiene grande successo di critica e di pubblico con Lessico famigliare (1963; premio Strega dello stesso anno), in cui ricostruisce la storia della famiglia Levi con il pretesto di narrarne le peculiarità linguistiche. Nelle opere successive (i romanzi epistolari Caro Michele, 1973, e La città e la casa, 1984; i due racconti lunghi di Famiglia, 1977) prosegue l'analisi attenta e penetrante di microcosmi familiari e di ambienti e personaggi borghesi, in una chiave stilistica volutamente semplice e di forte comunicatività. Sulle stesse problematiche di difficoltà nei rapporti generazionali, di solitudine, di sradicamento s'incentra la produzione saggistica, raccolta nei volumi Le piccole virtù (1962), Mai devi domandarmi (1970; nuova ed. accresciuta, 1989), Vita immaginaria (1974), fino a Serena Cruz o la vera giustizia (1990), su un discusso caso di cronaca. L'interesse per il ''quotidiano'' e il ''privato'' caratterizza anche il romanzo-saggio La famiglia Manzoni (1983).
La G. è stata anche arguta ed elegante autrice di testi teatrali, fra cui: Ti ho sposato per allegria (1962), La segretaria (1967), Paese di mare (1972), L'intervista (1988).
Bibl.: E. Clementelli, Invito alla lettura di Natalia Ginzburg, Milano 1972; L. Marchionne Picchione, Natalia Ginzburg, Firenze 1978; D. Bosca, A. Mazza, A. Scurani, Scrittori italiani, Milano 1983; C. Garboli, Prefazione a N. Ginzburg, Opere raccolte e ordinate dall'Autore, 2 voll., ivi 1986-87.