SALICETI, Natale
– Nacque a Oletta presso Nebbio in Corsica (allora sotto dominio della Repubblica di Genova) l’8 novembre 1714. Non sono noti i nomi dei genitori.
Compì gli studi inferiori e superiori nel collegio dei gesuiti di Bastia. Nel 1735, all’età di venti anni, si trasferì per intraprendere medicina a Roma, insieme a Pisa meta tradizionale di molti studenti corsi. Per perfezionare gli studi entrò come medico assistente presso il grande ospedale romano di S. Spirito in Sassia. Qui venne in contatto con Antonio Leprotti, medico segreto di Clemente XII e di Benedetto XIV fino alla morte. Fu accolto nel vivace circolo di studiosi di filosofia naturale e antiquaria raccolto intorno a Leprotti con la protezione prima del cardinal Neri Corsini, poi, sotto Benedetto XIV, del cardinale segretario di Stato Silvio Valenti Gonzaga, che seguì sempre con simpatia la carriera di Saliceti. Dovette sicuramente a questo ambiente, in particolare all’appoggio del marchese Pietro Locatelli foriere dei palazzi apostolici, la nomina nel 1756 a medico della famiglia papale, incarico che gli fu confermato sotto i successivi pontefici Clemente XIII e Clemente XIV.
Intanto Saliceti aveva intrapreso una buona carriera di medico e di lettore universitario. Secondo un cursus honorum tipicamente romano, nel 1748 divenne uno dei medici primari del S. Spirito; la posizione in questo ospedale lo portò a ottenere, nel 1758, la cattedra di anatomia e chirurgia alla Sapienza; lo stesso anno fu ammesso nel Collegio medico romano, e in seguito fu più volte consultato dalla congregazione dei Riti. Lettore apprezzato per il suo fluente stile oratorio, com’era consueto avviò in parallelo la pratica privata, che ne fece in poco tempo un medico ricercatissimo, tanto dai romani, quanto dai numerosi illustri viaggiatori e residenti esteri, in particolare francesi. Nel 1775 il nuovo papa, Pio VI Braschi, lo nominò suo archiatra segreto.
Uomo di vasta cultura scientifica, filosofica e letteraria, Saliceti fu un attivo protagonista della vita culturale e letteraria a Roma. Arcade con il nome di Ermogene Malpeo, fu uno dei promotori dell’incoronazione poetica in Campidoglio dell’improvvisatrice Maria Maddalena Morelli (Corilla Olimpica), avviata nel 1775 e conclusasi con una solenne cerimonia nel 1778. L’evento avrebbe dovuto sancire il consolidamento delle fazioni antigesuitiche e riformatrici in seno alla Curia e alla società romana sotto il neoeletto Pio VI Braschi; le polemiche che ne seguirono resero invece manifesta la debolezza di tali correnti e l’atteggiamento tutt’altro che favorevole di papa Braschi agli orientamenti giansenistizzanti, illuministi e antigesuitici che si erano coagulati intorno alla vicenda.
L’episodio più significativo – e più controverso – della vita di Saliceti è anch’esso collegato alla questione gesuitica e risale a qualche anno prima. In qualità di medico dei palazzi apostolici, infatti, assistette all’autopsia di Clemente XIV, morto il 22 settembre 1774 dopo una lunga malattia che aveva già destato qualche sospetto, amplificato da profezie e apocrifi. Saliceti firmò una lunga relazione sulla malattia, morte e autopsia del pontefice (secondo la prassi abituale) che la corte romana, nel tentativo di mettere a tacere voci e sospetti, diffuse largamente. Saliceti escludeva categoricamente che il decesso fosse stato causato da avvelenamento, spiegando come naturali manifestazioni post mortem i lividori del cadavere e la rapida decomposizione del corpo, e tuttavia presentava il pontefice come un uomo timoroso, afflitto da diverse patologie e negli ultimi tempi «intenso ed agitato», consunto e incline a sviluppare «uno strano risentimento a ogni minima occasione» (Roma, Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II, Gesuitico 295, c. 199), alimentando così involontariamente l’immagine negativa di Clemente XIV e il dilagare di una ‘leggenda nera’ del pontefice ucciso, se non dal veleno, dal rimorso per aver soppresso la Compagnia di Gesù.
La fama di ottimo medico e di uomo di cultura di Saliceti non ebbe comunque troppo a soffrire dell’episodio. Socio di diverse accademie italiane ed estere (l’Istituto delle scienze di Bologna, l’Accademia della Crusca, l’Accademia di scienze e lettere di Napoli, l’Académie royale de médecine di Parigi, l’Accademia Carolina di Vienna), è ricordato da diversi autori per la sua amabilità e la sua erudizione; fu, tra l’altro, uno dei patrocinatori delle ricerche dell’archivista vaticano Gaetano Marini sulla storia degli archiatri pontifici. Animatore di una conversazione letteraria in un casino di sua proprietà fuori porta Salaria, Saliceti raccolse una biblioteca notevole non tanto per l’estensione, quanto per la scelta dei volumi che rispecchiano il profilo di moderno medico umanista, ben accordato al canone di moderato razionalismo cristiano dell’Arcadia di fine Settecento.
Oltre a una nutrita e aggiornata sezione medica e naturalistica, rimarchevole per la dovizia di autori britannici, la collezione ha quindi una forte caratterizzazione letteraria (spicca il gusto per gli autori satirici antichi e moderni, un genere del resto particolarmente adatto alle conversazioni salottiere), antiquaria e artistica, con una notevole impronta romana specialmente in questi campi e un’apertura alla cultura illuministica europea, particolarmente francese. Dopo la morte di Saliceti, la biblioteca fu acquistata e messa in vendita dal libraio Natale Barbiellini.
Morì a Roma il 21 febbraio 1789 e fu sepolto a S. Luigi de’ Francesi.
Fonti e Bibl.: Secondo P. De Angelis (Giovanni Maria Lancisi, la Biblioteca Lancisiana, l’Accademia Lancisiana nel 250. anno di fondazione, Roma 1965, p. 1487), i manoscritti autografi (consulti, voti per la congregazione dei Riti, perizie varie) furono lasciati da Saliceti alla Biblioteca Lancisiana, a Roma, nella quale tuttavia, se ancora esistenti, non sono attualmente reperibili. Alla Lancisiana si conserva però nel Fondo Mazzoni, 358, la sua relazione sulla morte di Clemente XIV, che è comunque rinvenibile in molte copie manoscritte (per esempio a Roma, Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II, Gesuitico 295, ff. 197-201) e a stampa (si segnala quella in italiano e in traduzione tedesca Magazin zum Gebrauch der Staats und Kirchengeschichte, V, Frankfurt-Leipzig 1776, p. 305-318). Sue lettere isolate sono in Firenze, Biblioteca Marucelliana, B, B.II.27.XXXVII (ad A.M. Bandini); Biblioteca apostolica Vaticana, Vaticano lat. 9052 (a G. Marini); Borgiano lat. 295 (a Stefano Borgia). Un sonetto in suo onore in occasione della coronazione di Corilla Olimpica si trova nella Biblioteca apostolica Vaticana, Ferrajoli 337.5, e per la sua morte Ferrajoli 111.174. Sulla sua attività di lettore e di membro del Collegio medico: Archivio di Stato di Roma, Università di Roma, bb. 75, 206, 296, documenti sparsi.
V. Donati, Della storia naturale marina dell’Adriatico, Venezia 1750, p. XLIV; Atti della solenne coronazione fatta in Campidoglio della insigne poetessa d.na Maria Maddalena Morelli Fernandez pistojese tra gli Arcadi Corilla Olimpica, Parma 1779; G. Marini, Degli archiatri pontifici, II, Roma 1784, pp. 48-50; P. Pasqualoni, Delle lodi di monsignor N. S. archiatro pontificio orazione di Pietro Pasqualoni romano recitata nell’Archiginnasio della Sapienza il di’ 7. luglio 1789, Roma 1789; A. Fabbroni, Elogi di uomini illustri, II, Pisa 1790, pp. 269-282 (già edita in Giornale de’ Letterati, LXXIV [1789]); Catalogo della biblioteca della ch. me. di monsignor N. S. [...] acquistata da Natale Barbiellini, Roma 1790; F.M. Renazzi, Storia dell’Università degli studi di Roma detta comunemente la Sapienza, IV, Roma 1806, pp. 260-262; D. Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, XLIII, Venezia 1847, p. 137; G. Favaro, Un trattato manoscritto latino di anatomia di N. S., in Bollettino dell’Istituto storico italiano dell’arte sanitaria allegato alla Rassegna di clinica, terapia e scienze affini, XXXIII (1934), 2, pp. 9-20; A. Pazzini, La storia della facoltà medica di Roma, I, Roma 1961, p. 527; A. Nacinovich, Il sogno incantatore della filosofia: l’Arcadia di Gioacchino Pizzi 1772-1790, Firenze 2003, p. 106; P. Gherardi, S. N., in Dictionnaire historique de la Corse, a cura di A.-L. Serpentini, Ajaccio 2006, p. 881; A. Ottaviani, Linnaeus in Rome, in Linnaeus in Italy. The spread of a revolution in science, a cura di M. Beretta - A. Tosi, Sagamore Beach 2007, pp. 253-269; G. Venditti, “Vorrei veder tutto e saper tutto e l’impossibile”. Gaetano Marini e gli archiatri pontifici, in Gaetano Marini (1742-1815) protagonista della cultura europea: scritti per il bicentenario della morte, a cura di M. Buonocore, Città del Vaticano 2015, pp. 455-492.