MUSSINI, Natale Nicola (Nicolas, Nicolo)
– Nacque a Bergamo il 25 dicembre 1765 da Andrea, originario di Mantova.
Studiò canto e contrappunto a Napoli. Da alcuni libretti d’opera, nonostante le notizie contrastanti a riguardo (si veda Pasolini-Zanelli, 1883, che riporta le memorie d’uno dei figli ), risulta che partecipò come tenore all’allestimento di diverse opere: nel 1787 a Firenze nell’Alceste di Christoph Willibald Gluck, l’anno seguente a Bologna nel Barone a forza o sia Il trionfo di Bacco di Marcello da Capua, Il capriccio drammatico di Giovanni Bertati con musica di Giovanni Valentini e altri, e Il pittor parigino di Domenico Cimarosa, nel 1787 a Livorno in Piramo e Tisbe di autori diversi.
Lasciata l’Italia, si trasferì a Parigi nel 1789, dove conobbe Giovanni Battista Viotti, Gianbattista Cramer, Nicolò Mestrino, Luigi Cherubini. Durante la Rivoluzione si spostò a Londra, dove tra il 27 febbraio e il 17 luglio 1790 cantò nella Villanella rapita di Francesco Bianchi e nell’Usurpator innocente di Vincenzo Federici (sul Demofoonte metastasiano), e poi ancora a Hannover, Dresda, Kassel, Amburgo, stabilendosi indi a Berlino, dove dal gennaio 1795 al dicembre 1798 fece parte del cast della Große Oper. Qui cantò nel 1795 nel Demogorgone di Vincenzo Righini e ancora nel 1796 nell’Alceste di Gluck e nella Principessa di Amalfi di Joseph Weigl. Nella capitale prussiana assunse poi l’incarico di maestro di cappella e compositore della regina vedova fino al 1808 (1803 secondo Fétis, 1805 secondo Pasolini-Zanelli).
Nel 1808 raggiunse a San Pietroburgo la corte russa come consigliere culturale dello zar Alessandro I, incarico che tenne fino al 1812. Qui conobbe tra gli altri Muzio Clementi. In seguito all’invasione napoleonica si allontanò da San Pietroburgo per raggiungere Königsberg (oggi Kaliningrad) e poi la Boemia; infine ritornò a Berlino, dove riprese il servizio fino al 1818. Lì aveva conosciuto Giuliana Sarti (1775-1842), figlia del musicista faentino Giuseppe Sarti e di Camilla Pasi; sposatala nel 1802, ne ebbe otto figli, tutti nati a Berlino tra il 1803 e il 1818.
Tra questi si ricordano i pittori Cesare (1804-1879) e Luigi (1813-1888), entrambi allievi di Pietro Benvenuti, e le musiciste Celeste, destinataria di una copia autografa di un esercizio di Clementi (Rossetti, 2007, pp. 119, 146), Elena Mussini Stefani (1803-1861), pianista di talento e insegnante di musica, Giulia Mussini Huber (1814-1845), anch’ella maestra di musica, e Adele Mussini Branca (1818-1889), pianista e apprezzata compositrice (le sue composizioni sono state pubblicate dall’editore Ricordi).
Rientrò infine in Italia, a Firenze, probabilmente nel 1818, anno in cui prese in affitto una casa appartenente al convento della Ss. Annunziata, nel Palazzo Osmond. I Mussini aprirono le porte del loro salone a musicisti, artisti, letterati ed esponenti politici, distinguendosi come una tra le famiglie maggiormente in vista nella vita culturale della città.
Morì a Firenze il 20 giugno 1837; fu sepolto nel chiostro grande dell’Annunziata, dove fu posta una lapide marmorea con ritratto ancor oggi visibile (sulla base del confronto col registro dei morti della basilica, la data di morte incisa sulla lapide, 20 luglio 1837, risulta errata).
Compose per il teatro d’opera, oltre a musica strumentale e vocale da camera. Nel suo catalogo figura anche un oratorio in due parti, Das befreite Bethulien (Betulia liberata), eseguito a Berlino nel 1805 (secondo Stieger, 1977, nel 1806). Tra le opere si ricordano: La cameriera astuta, operetta buffa in tre atti (intermezzo, secondo Stieger), Hannover 1792; L’Arcadia liberata, operetta in 3 atti, Schwerin, Bärensprung 1794 (secondo Stieger si tratterebbe di una pastorale, Kassel 1793); La guerra aperta (La gara di servi), opera buffa (secondo Stieger su libretto di L. De Santis), Potsdam e Charlottenburg 1796; Tutto per amore, opera seria, Berlino e Potsdam 1797; I letterati felici nel mondo alla moda, Potsdam, autunno 1797; Pigmalione, scena lirica, Berlino 1800; L’auteur dans son ménage (anche Dichterlaunen), opéra-comique, Amburgo 1800 e Berlino 1803; Zemira, Berlino 1800; Le locataire, opéra-comique, ibid. 1802 (1800 secondo Stieger); Les caprices du poète, ibid. 1803. Altri titoli attribuitigli: Gli Argonauti (1799); Le petit Matelot (1803); Amasilde e Zamora (1832).
La produzione strumentale da camera nota comprende: Trois duos pour deux violons... œuvre premier, livre 1, Offenbach, s.d.; Six duo concertantspour deux violons … 2e livre de duo, Paris 1797; Six sonatesà deux violons ... œuvre 3e, ibid., 1790 circa; Six duospour deux violons, ibid., s.d.; 3 grands duos concertans pour 2 violons … 5e livre de duos, Berlin, s.d.; Six quatuor à violon principal, second, alto et violoncelle, Milano-Firenze, 1825 circa (contiene i libri 1, 2, 3); Six quatuors à violin principal, second alto et violoncelle. No. 4-6, Milano, 1815. Tra la produzione di musica vocale da camera si ricordano: Six ariettes avec accompagnement de forte-piano, ou guitare, Berlin 1796 circa; Six ariettes nouvelles avec accompagnement de forte-piano... œuvre II, ibid., s.d.; Six romances (tirées de l’Estelle de Mr de Florian) … avec accompagnement de forte-piano, et violon obligé … œuvre III, ibid.; Six romances (tirées de l’Estelle de Mr de Florian) … avec accompagnement de forte-piano, et violon obligé … œuvre IV, ibid.; Six romances (tirées des œuvres de Mr de Florian), avec accompagnement de forte-piano, et violon obligé... œuvre V, ibid., 1798; 6 Canoni opera VI, ibid., s.d.; Sei duetti da camera con accompagnamento di forte piano … opera VIII, s.l., 1808; Tre duetti per voci di soprano e tenore con accompagnamento di forte-piano... opera IX, St. Petersburg, s.d.; Rosier de six roses, dédié aux dames... œuvre VII, Berlin, s.d.; Sei duetti vocali con accompagnamento di piano forte ... Opera 19, Libro I, Firenze, s.d.; inoltre diverse composizioni singole, pubblicate in raccolte (Ariette italiane con accompagnamento di chitarra, Braunschweig, 1805) o singolaremente, tra cui si ricordano Ah che gioja che sento. Duettino per soprano e tenore con accompagnamento di chittara o forte-piano; Già la notte si avicina. Pour le forte-piano ou guitarre; Souvent l’amour nous prouves son empire. Pour le forte-piano et guitarre; Voi che il mio cor sapete quanto e in amor. Pour le forte-piano ou guitarre.
Fonti e Bibl.: Firenze, Archivio della Chiesa della Ss. Annunziata, Campione dei Pigionali 1818-1848, cc. 46, 121, 151; Ibid., Registro dei morti, ad diem 20 giugno 1837; C. von Ledebur, Tonkünstler-Lexicon Berlin’s von den ältesten Zeiten bis auf die Gegenwart, Berlin 1861 (rist. anast. 1965), p. 387; G. Masutto, I maestri di musica italiani del secolo XIX, Venezia 1882, p. 120; G. Pasolini-Zanelli, Giuseppe Sarti musicista del secolo XVIII, Faenza 1883, pp. 101-103; C. Sartori, I libretti italiani a stampa dalle origini al 1800, Cuneo 1990-94, ad ind.; F. Stieger, Opernlexikon, II, 2, Tutzing 1977, p. 771; C. Henzel, Die italienische Hofoper in Berlin um 1800. Vincenzo Righini als preußischer Hofkapellmeister, Kassel 1994, pp. 84 s., 265; C. Price - J. Milhous - R.D. Hume, Italian opera in late eighteenth-century London, I: The King’s Theatre, Haymarket 1778-1791, Oxford 1995, pp. 101, 430, 433; P. Ircani Menichini, Ricordo del musicista N. M. (davanti a una lapide nel chiostro), in La Ss. Annunziata di Firenze, XXIII (2003), 4, p. 5; G. Rossetti, Il tesoro ritrovato. Cronaca di un salvataggio. La biblioteca arcivescovile del cardinale Pietro Maffi a Pisa, Pontedera 2007, pp. 119, 146; C. Schmidl, Dizionario universale dei musicisti, II, Milano 1929, p. 151; F.-J. Fétis, Biographie universelle des musiciens et bibliographie générale de la musique, VI, p. 270; R. Eitner, Biographisch-bibliographisches Quellen-Lexikon, VII, p. 128; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti. Le biografie, V, p. 313.