SERRA, Narciso
Letterato spagnolo, nato il 24 febbraio 1830 a Madrid, ivi morto il 26 settembre 1877. Nome abbreviato di Narciso Sáenz Díaz Serra.
Diciottenne esordiva nelle lettere con un volume di versi, Poesías líricas, favorevolmente accolto dalla critica, e con un'applaudita commedia, Mi mamá. Fu anche attore comico, ma lasciò presto le scene per darsi intieramente alla letteratura drammatica, con una produzione irregolare, ma interessante, notevole per la vena comica e la facile ispirazione. Se supera in certi momenti Bretón de los Herreros, di cui si può considerare discepolo, gli è però inferiore per la scarsa finezza della sua arte e per il gusto alquanto volgare. I suoi migliori lavori sono: La boda de Quevedo, bella commedia; La calle de la Montera, opera vitale ispirata ai classici; El reloj de San Plácido; Con el diablo a cuchilladas; El loco de la guardilla; El bien tardío, tutti lavori di esagerata ispirazione romantica; inoltre: Elgran día; Luz y sombra ,El alma del rey García, La crisis; Un huésped del otro mundo; Sin prueba plena; Un hombre importante; El todo por el todo; Amar por señas; Las oveja descarriada; Las dos hermanas; Una historia en un meson; Flor de los cielos; Entre bastidores; Harry el diablo. Più moderne e di carattere realistico sono le commedie: El amor y la Gaceta; Don Tomás; A la puerta del cuartel, con cui prelude al teatro dell'Ayala; El último mono e Nadie se muere hasta que Dios no quiere, lavori comici a sfondo satirico. Scrisse anche Leyendas, cuentos y poemas (1876), poesie di stile classico, di squisita fattura e di amenità suggestiva.