nanorobot
(nano-robot) s. m. inv. Sistema programmabile di dimensioni ridottissime, capace di intervenire nell’ambiente nel quale si trova.
• Un robot piccolo, anzi, minuscolo: i ricercatori dell’Istituto Wyss dell’Università di Harvard sono riusciti a realizzare il prototipo di un nanorobot di Dna, in grado di trasportare e rilasciare piccoli carichi di molecole all’interno delle cellule, influenzandone così il comportamento. (Francesca Tarissi, Repubblica, 27 febbraio 2012, Affari & Finanza, p. 34) • La nanomedicina non è più un «Salto nel buio», passando ‒ negli ultimi 15 anni ‒ dalla fantascienza alla realtà. L’area più di frontiera resta confinata ai nanorobot, una famiglia dai nomi stravaganti tipo «microbivore» e «chromallocyte». (Francesca Cerati, Sole 24 Ore, 20 aprile 2014, p. 10, Nòva24) • Un pensiero di grande portata per l’inclusione sociale, il cui valore rende possibile sperare che i nanorobot utilizzati in medicina possano a breve riparare le nostre parti in avaria. (Arturo Fortunati, Secolo XIX, 28 novembre 2016, p. 19, La Spezia).
- Composto dal confisso nano- aggiunto al s. m. inv. robot, di origine ceca.
- Già attestato nella Stampa del 5 luglio 1996, p. 20, Società e Cultura (Fabio Galvano), nella variante grafica nano-robot.