MORETTI, Nanni
MORETTI, Nanni (propr. Giovanni)
Regista, produttore e attore cinematografico, nato a Brunico (Bolzano) il 19 agosto 1953. Autore di un cinema rigoroso e autoironico, indipendente e non incline a compromissioni commerciali, M. ha ricevuto nel 1981, con Sogni d'oro, il premio speciale della giuria alla Mostra di Venezia, nel 1986 l'Orso d'argento al Festival di Berlino con La messa è finita e, nel 1993, il premio per la migliore regia al Festival di Cannes, con Caro diario.
Dopo i cortometraggi in superotto (La sconfitta, Paté de Bourgeois, 1973, e Come parli frate?, 1974), M. si è imposto all'attenzione del pubblico e della critica con il suo primo lungometraggio, Io sono un autarchico (1976), e successivamente con Ecce Bombo (1978), in cui analizza con spietata lucidità, sullo sfondo di una grigia realtà urbana, le disillusioni esistenziali e politiche di un gruppo di giovani. Nel 1981, con Sogni d'oro, riflette ironicamente sulla sua figura di giovane cineasta emergente, denunciando le sue ossessioni ricorrenti (la solitudine, il timore delle donne, l'avversione per le mode). Tre anni dopo ha realizzato Bianca (1984), forse il suo film narrativamente più compiuto, dove attraverso la storia del suo eterno alter ego, Michele, qui insegnante in una scuola 'sperimentale', racconta le ipocrisie e il fallimento di una generazione disorientata di fronte alla caduta delle ideologie e priva di punti di riferimento. Discorso che in parte prosegue con La messa è finita (1985), questa volta nei panni di don Giulio, un prete che ritorna a Roma dopo diversi anni e ritrova una realtà profondamente cambiata. Nel 1989 con Palombella rossa e, l'anno seguente, con il documentario La cosa pone l'accento sulla crisi d'identità del Partito comunista italiano e del cosiddetto popolo di sinistra dopo la caduta del muro di Berlino. Ottiene il successo internazionale con Caro diario, film in tre episodi (un giro in vespa per Roma d'agosto, un viaggio nelle isole Eolie, e la cronistoria di una sua grave malattia), in cui diviene definitiva la sovrapposizione tra l'autore e il suo doppio cinematografico, e l'universo privato si fonde con gli eventi dell'Italia degli ultimi anni. Il racconto in forma di diario prosegue in Aprile (1998), con il quale compie la sua decisa opzione per un cinema che registra e al contempo interpreta la realtà. Per promuovere lo sviluppo della cultura cinematografica, dopo aver iniziato nel 1987 l'attività di produttore e quindi di distributore, dal 1996 ha organizzato un festival di cortometraggi, il Sacher Festival. M. è sempre stato protagonista, oltre che regista, di tutti i suoi film. Come attore ha offerto due intense prove in Il portaborse (1990), di D. Luchetti, e in La seconda volta (1995), di M. Calopresti.
Nei suoi film M. si espone in prima persona nel cercare di rimettere ordine al caos dei sentimenti, denunciando con forza la banalità dei rapporti e del linguaggio, sempre con gusto originale per l'eccesso verbale, la marginalità e l'autoironia. Scambiato inizialmente per un cinema 'generazionale', quello di M. è invece un cinema di grande impegno morale, integro e severo, uno tra gli sguardi più lucidi dell'odierno panorama culturale italiano. Vedi tav. f.t.
bibliografia
F. De Bernardinis, Nanni Moretti, Firenze 1987 (Milano 1994³).
Facciamoci del male. Il cinema di Nanni Moretti, a cura di P. Ugo, A. Floris, Cagliari 1990.
Nanni Moretti, a cura di G. Ranucci, S. Ughi, Roma 1993.
N. Saada, S. Toubiana et al., Le printemps de Nanni Moretti, in Cahiers du cinéma, mai 1998, 524, pp. 46-71.