Moretti, Nanni
Morétti, Nanni (propr. Giovanni). – Regista, attore, sceneggiatore e produttore (n. Brunico 1953). Con gli anni Novanta si lascia alle spalle il decennio della maturità rappresentato da Caro diario (1993), premiato per la miglior regia al Festival di Cannes del 1994, mentre il 21° secolo si apre con un film destinato a inaugurare una nuova fase artistica. Dopo aver destrutturato la commedia e aver piegato la sua forma alle esigenze dell’autonarrazione (Aprile, 1998), ne La stanza del figlio (2001), Palma d’oro al Festival di Cannes, M. racconta una tragedia familiare con toni asciutti e, attraverso lo sprofondamento nel dolore domestico, mette in scena la crisi della classe borghese italiana, mostrata nei film precedenti attraverso i suoi bizzarri e innocui smarrimenti. Il personaggio Moretti, dopo essersi presentato per anni come Michele Apicella diventa Giovanni, psicanalista costretto dagli eventi a diventare adulto e che nella stanza del figlio rimasta vuota saluta l’età del rifiuto delle responsabilità per aprirsi al mondo, uscire dalle rassicuranti idiosincrasie adolescenziali e immergersi nella realtà. Negli anni successivi M. riscopre l'impegno politico con la partecipazione al movimento dei girotondi che scende in piazza per manifestare contro il governo del centrodestra guidato da Silvio Berlusconi. Sarà proprio il presidente del Consiglio (interpretato nel finale dallo stesso M.) il protagonista de Il caimano (2006), film su un regista che non riesce a girare un film sul leader politico e si affida a una giovane di talento per mostrare gli scenari apocalittici scaturiti dalla fine del suo potere. Sospeso fra denuncia, metafora e sarcastica autorappresentazione del cinema italiano dell'inizio del 21° secolo, il film esce in piena campagna per le elezioni politiche esponendosi a numerose polemiche. Nell’anno successivo M. dirige il Torino film festival, mentre nel 2008 interpreta e sceneggia Caos calmo di Antonello Grimaldi, tratto dal romanzo omonimo di Sandro Veronesi. L’undicesimo lungometraggio di M., Habemus papam, esce nel 2011 e affronta la crisi di vocazione di un papa neoeletto (magistralmente interpretato da Michel Piccoli) che, dopo aver vagato alcuni giorni per le strade di Roma, decide di abbandonare il soglio pontificio di fronte ai fedeli riuniti in piazza San Pietro. Il film, tra dramma e commedia umana, mostra la decrepita senescenza della più grande istituzione religiosa dell’Occidente e la sua incapacità di ricoprire un ruolo guida nella contemporaneità disorientata e protesa verso il cambiamento. Nel 2012 M. è presidente della giuria al Festival di Cannes e viene insignito in Francia dell’onorificenza di commandeur de l’Ordre des arts et des lettres.