Nanchino
Città della Cina. Fu capitale dell’impero cinese durante i Tre regni (220-266), i Jin (266-420), le dinastie meridionali e settentrionali (420-581), la dinastia dei Song meridionali (1127-1279) e nella fase iniziale della dinastia Ming (1368-1644), ma nel 1403 la capitale fu trasportata a Pechino; sotto i manchu (dinastia Qing, 1616-1912) N. era capitale della provincia del Jiangsu, mentre fu sede del governo provvisorio repubblicano negli ultimi mesi del 1911. Tornò a essere capitale, infine, nel 1928 (con decreto del 21 giugno), durante il «decennio di N.» (1928-37), per motivazioni economiche e politiche: vicinanza a Shanghai, il più grande porto dell’Asia, il centro principale del commercio della Cina; prossimità al Fiume Azzurro (Yangtze), la più importante arteria fluviale della Cina; volontà di ricollegarsi con le origini della dinastia nazionale dei Ming e di separare la vita del nuovo governo dalle tradizioni e dalle abitudini della vecchia capitale Pechino, situata in una posizione eccentrica e militarmente debole. Nel 1949, con la fine della guerra civile e la vittoria dei comunisti di Mao Zedong sui nazionalisti, il centro politico del Paese fu spostato a Pechino, capitale attuale. Matteo Ricci giunse a N. nel 1595 e vi soggiornò con varie interruzioni fino al 1600. Ivi conobbe il letterato Xu Guangqi (1562-1633), il suo primo grande discepolo, convertito al cattolicesimo e poi primo ministro. Vi risiedettero in seguito parecchi missionari italiani tra i quali Francesco Sambiasi, che nel 1634 determinò la latitudine e la longitudine della città di N. per mezzo di un’eclissi. Nel 1688-89 vi soggiornò il padre Basilio Brollo da Gemona. N. ebbe vari vescovi cattolici italiani. Nell’estate del 1555, settantadue imbarcazioni di pirati giapponesi risalirono il Fiume Azzurro, attaccarono la città, ma furono respinti. Nel 1853 N. fu presa dai ribelli Taiping e rimase per undici anni nelle loro mani, sotto il governo del loro capo Hong Xiuquan (1814-64). La città fu aperta al commercio con gli occidentali nel 1899. Il nome della città (Nanjing), italianizzato da Matteo Ricci in N., significa «capitale del Sud». Sono spesso adoperati, per designare la città, vari altri nomi che essa ebbe in passato: per es. nel 333 a.C., durante il periodo feudale, si chiamò Jinling, «collina d’oro», mentre sotto la dinastia Han fu detta Tanyang. Nel 1441 ricevette infine il nome attuale Nanjing, contrapposto a quello di Pechino (Beijing), «capitale del Nord».