Vedi Namibia dell'anno: 2012 - 2013 - 2014 - 2015 - 2016
La Namibia è una giovane repubblica presidenziale dell’Africa sud-occidentale, che si affaccia sull’Oceano Atlantico. Ex colonia tedesca, il paese, denominato ‘Africa del sud-ovest’ sino al 1968, è stato amministrato dal Sudafrica a partire dalla fine della Prima guerra mondiale, su mandato della Società delle Nazioni. Dopo la dissoluzione di quest’ultima, il Sudafrica continuò ad amministrare la Namibia, sebbene nel 1966 una risoluzione delle Nazioni Unite intimò al paese occupante di ritirare le truppe dai territori namibiani. Tuttavia tale richiesta non fu accolta, e la popolazione nera namibiana continuò a subire la segregazione razziale (apartheid) imposta dai governatori bianchi sudafricani. L’accaduto aprì una lunga fase di lotta armata per l’indipendenza, durante la quale si crearono equilibri di politica interna e internazionale che tuttora definiscono il profilo del paese nel contesto regionale. Lo stesso anno, infatti, l’Organizzazione popolare dell’Africa del sud-ovest (Swapo), riconosciuta poco dopo dalle Nazioni Unite come unico legittimo rappresentante del popolo namibiano, si fece portavoce delle istanze indipendentiste della nazione e avviò una lotta contro il Sudafrica che si risolse solo 24 anni dopo, grazie anche alla mediazione della comunità internazionale.
Nel novembre 1989 le elezioni nazionali furono vinte proprio dalla Swapo, che il marzo successivo dichiarò l’indipendenza del paese e ancora oggi rappresenta il maggior partito della Namibia (occupa infatti i due terzi dei seggi parlamentari). La comune esperienza di lotta contro le forze occupanti ha permesso alla Swapo di creare una solida alleanza con gli omologhi movimenti in Zimbabwe e Angola, la quale si è poi tramutata, una volta conquistata l’indipendenza, in un vero e proprio partenariato economico e politico. L’esempio più significativo dell’identità di vedute e cooperazione sul piano regionale risale al 1998, quando i tre paesi confinanti lanciarono un piano d’azione per appoggiare con truppe e aiuti economici Laurent-Désiré Kabila, presidente della Repubblica Democratica del Congo, intento a combattere le formazioni antigovernative.
A partire dall’indipendenza i rapporti con il Sudafrica sono sensibilmente migliorati, dapprima in chiave politica e oggi soprattutto in chiave economica. Nel 1994 l’ex paese occupante cedette alla Namibia la Walvis Bay e i territori circostanti, nel 1997 estinse il debito pubblico namibiano e, nel corso degli anni Novanta, si è imposto come maggior partner commerciale, contribuendo oggi rispettivamente per circa l’80% delle importazioni e il 30% delle esportazioni nazionali. Assieme a Lesotho, Swaziland e Botswana, i due paesi fanno inoltre parte dell’unione doganale più antica al mondo, quella dell’Africa meridionale (Sacu), che ha come principale obiettivo la promozione e lo sviluppo dell’integrazione regionale e l’espansione del commercio e degli investimenti tra i membri. Di rilievo per gli scambi commerciali regionali è stata anche l’inaugurazione nel 2004 del ponte sul fiume Zambesi, che collega Namibia e Zambia.
La Namibia gode di buoni rapporti con gli Stati Uniti, maggiore paese donatore, e con Cina, India e Russia, che negli ultimi anni hanno aumentato gli investimenti nell’industria dell’estrazione delle risorse naturali namibiane. I maggiori prodotti minerari del paese sono diamanti, zinco, oro, rame e uranio. Le riserve di quest’ultimo, concentrate soprattutto nella fascia centrale del paese, rendono la Namibia la quinta produttrice al mondo di uranio. Infine, in qualità di membro della Comunità per lo sviluppo dell’Africa meridionale (Sadc), la Namibia sta negoziando un accordo di partenariato economico con l’Unione Europea che, nel suo complesso, è il maggiore recipiente delle esportazioni del paese, anche grazie agli accordi bilaterali tra Namibia e Regno Unito, Italia e Spagna.
Nonostante i rilevanti possedimenti energetici, l’assenza di contenziosi internazionali, la buona riuscita degli accordi economici e la stabilità politica, la Namibia condivide alcune delle sfide dello sviluppo economico che caratterizzano i paesi dell’Africa meridionale e orientale. Gran parte della popolazione è ancora povera (il pil pro capite annuo è di 6457 dollari) e il 25% di essa è malato di Aids. Inoltre, la questione della terra è stato uno dei maggiori problemi per la crescita del paese: ancora nel 1994, infatti, l’1% della popolazione possedeva il 75% delle terre e solo nel 2005 – dopo un decennio di tensioni tra minoranza bianca e maggioranza nera – il governo ha varato una riforma agraria per l’espropriazione delle terre dei proprietari bianchi.