NAHUA
. Nahua o Nahuatlachi ("chiaro parlanti") erano dette alcune tribù della famiglia uto-azteca (v. america: Lingue), una delle più importanti d'America. Esse, nei secoli VI-VII d. C., sarebbero scese da località che le loro tradizioni chiamano con i nomi di Chicomoztóc, Aztlan, Teoculhuacán che invano si tentò d'identificare, ma che forse si possono porre nelle regioni dei "Cliffdwellers" delle Montagne Rocciose, dei Grandi Laghi, del Montana o del Dakota. I Nahua, costeggiando la Sierra Madre Occidentale, in successive migrazioni - durate più secoli - sarebbero venuti finalmente a stabilirsi, nel sec. XI, negli altipiani del Messico, riversandosi in seguito, in parte, verso il sud.
Secondo la più diffusa tradizione indigena, raccolta e seguita poi dagli storici della Nuova Spagna, tali tribù sarebbero state così composte:1. Messicani o Aztechi; 2. Xochimilchi; 3. Chalchi; 4. Tepanechi; 5. Tlahuilchi; 6. Colhui; 7. Tlaxcaltechi, nomi questi ch'esse assunsero, in seguito, dalle località in cui poi si stabilirono definitivamente.
Dai più antichi Nahua, che parlavano lingua nahuat, sarebbero derivati i Toltechi, mentre dai più recenti dei Nahuatlachi sarebbero provenuti gli Aztechi che parlavano il nahuatl o messicano propriamente detto, e che divennero, come è noto, la più importante tribù di tutta l'America Settentrionale.
I Nahua invero si sovrapposero alle più antiche tribù che li avevano preceduti, si mescolarono a esse, pure mantenendo caratteri proprî, e lasciarono tracce del loro passaggio in più località, come a Casas Grandes, a la Quemada, a Toloquilla, a Ranas, a Cempoala e altrove; passaggi e tappe constatabili pure, dai resti della loro antica ceramica, in più luoghi degli stati messicani di Nayarit, Colima, Querétaro, tra i fiumi Lerma e Balsas, a E. del Río Pánuco e negli stati di Puebla e d'Oaxaca.
I Nahua si sarebbero spinti sino nello Yucatán, e in varî luoghi dell'America Centrale sino al Nicaragua, come attestano le tradizioni e le scoperte archeologiche, nonché i dati linguistici e toponomastici.
Come si è ricordato per gli Aztechi, la leggendaria migrazione dei Nahua è rappresentata nella famosa tira su carta d'agave, del Museo Nacional, detta di Sigüenza e Codice Ramírez, con iconofoni a colori. Tale documento, importante e interessantissimo, fu pubblicato molte volte con qualche variante e illustrato con differenze d'interpretazione, anche dall'italiano Gemelli Careri nel suo Giro intorno al mondo.
Bibl.: Fr. B. Sahagun, Hist. gén. des choses de la Nouvelle Espagne, Parigi 1880; H. A. Tezozómoc, Cronica Mexicana, Messico 1878; Fray J. de Torquemada, XXI libros rituales i Monarquia Indiana, ecc.; F. S. Clavijero, Storia antica del Messico, Cesena 1780-81; E. Boban, Hist. de la nation mexicaine depuis le départ d'Aztlan, Parigi 1893; C. de Charencey, L'Historien Sahagun et les migrations mexicaines, Alençon 1893; E. Seler, Ueber die Worte "Anauac" und "Nauatl", in C. R. de la Xe Session du Congrès int. des Améric., Stoccolma 1894, pp. 211-244.