Mahfuz, Nagib
Mahfuz, Nagib (Maḥfūẓ, Nāğīb). – Scrittore egiziano (Il Cairo 1911 - ivi 2006). A consacrarlo all’interno del mondo arabo per la capacità di descrivere la vita tradizionale del suo Paese è la trilogia del Cairo (Bayn al-Qaṣrayn, trad. it. Tra i due palazzi, 1989; Qaṣr al-Shawq, trad. it. Il palazzo del desiderio, 1991; al-Sukkariyya, trad. it. La via dello zucchero, 1992) scritta tra il 1956 e il 1957, anno in cui riceve in Egitto il premio di Stato per la Letteratura. Impegnato fino al 1972 in vari ruoli istituzionali ‒ direttore della censura per la Soprintendenza dei Beni artistici e culturali, direttore della Fondazione a sostegno del cinema e consulente per gli Affari culturali al ministero della Cultura ‒ dopo essersi ritirato dall’attività pubblica continua e intensifica l’opera di scrittore ed editorialista del quotidiano al-Ahrām. Tradotto in molte lingue e premio Nobel per la letteratura nel 1988, M. si è fatto portatore di un islam moderato e fortemente contrario all’integralismo. Per queste posizioni è stato accusato di blasfemia dagli integralisti islamici al punto da attirare su di sé una condanna a morte e subire un tentato omicidio nel 1994. Nella sua narrativa, che attinge alla tradizione orale egiziana e del Maghreb, ma anche del vasto mondo a nord del Sahara, emergono con chiarezza temi contemporanei quali il postcolonialismo, la corruzione, i pregiudizi sociali, la droga e l'integralismo religioso. Tra le sue opere ricordiamo Aḥlām fatrat al-naqāha (trad. it. Sogni nel tempo della convalescenza, 2004) e Al-ḥubb fawqa hadabat al-haram (1979; trad. it. Il settimo cielo, 2005): la prima è un lavoro pseudo-autobiografico in cui fornisce al lettore alcuni sprazzi della sua vita privata (in forma coerente con un carattere estremamente schivo e riservato che non ha mai voluto parlare o scrivere di se’); la seconda una raccolta di racconti dedicata al soprannaturale e all'aldilà.