MYRTOS
Località sulla sommità di un colle nella costa meridionale di Creta, ad O di Hierapetra. Vi sono stati condotti scavi dalla Scuola Archeologica Britannica di Atene, insieme alla Università di Cambridge.
L'area scavata comprende circa 1.250 metri quadrati con circa un'ottantina di ambienti di un unico grande complesso, con accessi a O e a S. Ad O vi sono alcuni gradini intagliati nella roccia all'ingresso che porta agli ambienti sulla sommità settentrionale del colle; dall'ingresso S un corridoio con pareti dipinte di rosso sale verso gli ambienti principali settentrionali. Pur non essendoci una vera cinta di mura, il muro esterno dell'abitato sui lati conservati meridionale e occidentale è continuo. I vani principali sono a S, i muri si conservano fino a m 2 di altezza. Nell'angolo S-O si è visto un sacello in un piccolo vano, nel quale, su una struttura sormontata da lastre di pietra contro la parete E, è stata trovata una statuetta di terracotta raffigurante una figura femminile dal corpo campaniforme su cui s'imposta un lungo collo terminante in una testina schematica dove sono segnati il naso, le orecchie e gli occhi dipinti di rosso. Dal corpo si dipartono due braccia filiformi che stringono contro il petto e reggono per l'ansa una brocca a becco rialzato. Sul corpo della figura sono pannelli lineari rossi tratteggiati che rappresentano le decorazioni del costume e anche il corpo della brocchetta è decorato a tratteggio rosso. La figurina sembra un idolo di culto. Un vano adiacente che conteneva più di 6o vasi, brocche, coppe, "tazze da tè", pissidi a tre piedi, ha fatto pensare ad un deposito del sacello. Ad E stretti vani hanno un focolare e banchine, segue un grande vano con tracce di incendio e una fila di giare di pietra lungo la parete S; annessi sono una cucina con deposito di vasi rotti e un magazzino di pìthoi. Nella parte centrale del complesso un piccolo vano sembra un'officina di vasaio con otto dischi fittili sul pavimento, forse tavole di lavoro del vasaio. Sulla sommità, all'estremità settentrionale, è un edificio lungo m 8 separato e con sporgenza triangolare.
Nelle due campagne di scavi finora condotte sul luogo sono stati trovati più di 550 vasi, anfore, pìthoi, brocche a fondo chiaro con decorazione scura e ceramica tipo Vasilikì a fiamma in color rosso, arancione, giallo, e altri tipi di Vasilikì.
Il luogo distrutto alla fine del Minoico Antico II, intorno al 2200 a. C., era stato occupato intorno al 2400 a. C. Si sono trovati, oltre alla ceramica, pesi da telaio, anelli in pietra come pesi, fuseruole, che attestano una manifattura di stoffe; sigilli di pietra incisi, figurine di terracotta animali e umane, strumenti di ossidiana di Milo, ossa di animali.
L'assenza di divisioni in case separate del complesso fa pensare non a famiglie singole, ma ad una comunità, ad una tribù, che costituiva un'unità sociale.
Bibl.: P. Warren, in Ill. London News, Febbraio 8, 1969, pp. 26-27.