MYRON (Μύρων, Myron)
3°. - Scultore di Tebe, attivo alla corte degli Attalidi intorno al 240, ove collaborò insieme ad Isigonos (o Epigonos), Xenokrates ecc. ai donarî per le vittorie riportate sui Galati. M. è l'autore della ben nota statua di vecchia ubriaca, ricordata da Plinio (Nat. hist., xxxvi, 32) e conosciuta attraverso repliche (a Monaco: Furtwängler-Wokers, Glyptothek, p. 387 ss.; al Capitolino = S. Jones, Catalogue, p. 89 ss.). Il Six gli attribuiva anche il Guerriero da Mykonos a Delo, la statua di Philippos di Pellene, vincitore ad Olimpia nel pugilato, di cui è conservato l'epigramma (Loewy, I.G.B., 126); la statua di Ladas da Aigai corridore ad Argo (Paus., x, 23, 14) e lo Pseudo-Seneca (v.).
Bibl.: E. Loewy, I. G. B., 154; Inschrift v. Pergamon (Pergamon, VIII), 1931; J. Six, in Bull. Corr. Hell., XXXVII, 1913, p. 359 ss.; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, XVI, 1933, c. 1130, s. v.; M. Bieber, The Sculpture of Hell. Age, New York 1955, p. 81.