Letterato (Napoli 1628 - ivi 1679); è autore di Poesie pubblicate in tre parti (1661, 1669 e, post., a cura del figlio, 1691), tra cui anacreontiche, di tragedie (Belisa, 1664; Rosaura, 1677), della favola drammatica Rosalinda (1661) e di Prose, 1665. A imitazione della Galleria di G. B. Marino scrisse Il gabinetto delle Muse; è anche autore di un volume di Epistole famigliari in versi (1679). Ebbe larga fama e fu in rapporto con i più noti letterati contemporanei.