MUS (Mus)
Il nome compare iscritto su di uno specchio inciso del Museo Gregoriano, proveniente da Vulci, ad illustrare una figura femmminile seduta. La figura, vestita di chitone, con i capelli sciolti e scomposti, la lyra nella sinistra, il plettro nella destra, occupa l'"esergo" dello specchio - scena principale Paride ed Elena tra due divinità (?). L'iscrizione è stata interpretata come il nome etrusco di Musa.
Bibl.: C. I. I., 2141; V. Campanari, in Giorn. Arcad., LXXXV, 1840, pp. 138-167; E. Braun, in Bull. Ist. Com. Arch., 1836, p. 171; id., La nascita di Minerva sopra gli specchi etruschi, in Ann. Ist. Com. Arch., 1851, p. 141; E. Gerhard, Etr. Sp., Berlino 1867, IV, 2, CCCLXXXI; G. A. Mansuelli, Studi sugli specchi etruschi. Mitologia figurata, in St. Et., XX, 1948-49, p. 590 ss.