murdochizzazione
s. f. Diffusione e assimilazione del modello informativo e televisivo imposto da Rupert Murdoch.
• Al di là dell’acquisizione del «Wall Street Journal» da parte di Murdoch, il problema è di stabilire un nuovo modello imprenditoriale per collegare, in maniera proficua il giornalismo di prima classe ad un pubblico di lettori in crescita. In realtà la reazione di una parte del personale del «Wall Street Journal» è di andarsene e creare una loro testata, magari online, un esodo che potrebbe, potenzialmente, o andare in direzione di qualcosa di nuovo ed entusiasmante o semplicemente accelerare la «murdochizzazione» del Journal. (Alexander Stille, trad. di Emilia Benghi, Repubblica, 2 agosto 2007, p. 1, Prima pagina) • Se a tutto ciò aggiungiamo la crescente concentrazione proprietaria nel settore dei media, sempre più integrato nelle reti finanziarie globali ‒ [Manuel] Castells parla di «murdochizzazione», con riferimento all’impero mondiale del magnate australiano dei media Rupert Murdoch ‒ ne deriva un desolante scenario di «privatizzazione» della sfera pubblica globale, con i vecchi protagonisti della democrazia ‒ Stati-nazione, partiti, associazioni, ecc… ‒ costretti a cedere il passo agli impresari dello show politico. (Carlo Formenti, Corriere della sera, 26 gennaio 2010, p. 39, Terza Pagina).
- Derivato dal nome proprio (Rupert) Murdoch con l’aggiunta del suffisso -izzazione.
- Già attestato nel Corriere della sera del 10 aprile 1986, p. 3 (Giovanni Belingardi).