MURAV′EV, Michail Nikolaevič, conte
Uomo di stato russo. Nato nel 1845, dopo avere compiuto gli studî a Pietroburgo entrò nella carriera diplomatica, e la percorse regolarmente giungendo al grado di ambasciatore che esercitò a Copenaghen fino al 1897, quando fu nominato ministro degli Affari esteri. Data la fama di slavofilo e di avversario della Germania, che egli godeva nei circoli politici, la sua nomina, nel momento in cui i rapporti tra la Russia e la Francia, con la visita dello zar Nicola II a Parigi, nel 1896, e del presidente F. Faure a Pietroburgo, erano diventati intimi, fu considerata in Germania quasi un atto di scortesia.
La politica di M. fu effettivamente diretta a rafforzare l'amicizia con la Francia. Nell'agosto 1899 col ministro degli Esteri francese T. Delcassé fu negoziato un nuovo accordo a Pietroburgo: con uno scambio di lettere segrete tra M. e Delcassé la durata della convenzione militare del 1893 (fino allora subordinata a quella della Triplice Alleanza) fu fissata in dipendenza dell'accordo diplomatico del 1891).
Questo accordo seguiva di pochi mesi la riunione all'Aia della prima conferenza della pace, convocata l'anno prima su proposta dello zar Nicola II per studiare la riduzione degli armamenti, la mitigazione dei procedimenti di guerra e la soluzione pacifica dei conflitti internazionali. Il programma concreto della conferenza era stato tracciato nel dicembre 1898 dal M. in una sua circolare ai varî governi.
Altri momenti notevoli nella politica estera della Russia, sotto la condotta di M., furono l'intervento nella Penisola Balcanica durante la guerra greco-turca e l'accordo con la Cina. Fu la Russia infatti che durante la guerra greco-turca organizzò il blocco europeo di Creta, e dopo la sconfitta della Grecia contribuì al riconoscimento dell'autonomia dell'isola. Ma secondo quel che scrissero poi gli storici russi, la politica di M. nella Penisola Balcanica e in Macedonia scosse la fiducia che le popolazioni cristiane avevano fino allora avuta nella Russia.
L'accordo firmato il 27 marzo 1898 con la Cina fu l'inizio della politica russa nell'Estremo Oriente. La Russia riceveva in affitto, per un periodo rinnovabile di 25 anni, la parte meridionale della penisola di Liao-tung con Port Arthur; otteneva il diritto di stabilire a Port Arthur e nella penisola un porto militare e un porto commerciale, e di allacciare Port Arthur con la linea mancese dell'Est cinese. L'appoggio che M. diede in Cina al partito dell'imperatrice, appoggiato dai boxers, contro il partito delle riforme, fu considerato una delle cause della rivolta del 1900. M. morì in questo stesso anno, ma la sua politica, condotta del resto in pieno accordo con l'imperatore, ebbe ulteriori sviluppi fino allo scoppio della guerra russo-giapponese.