MURASAKI SHIKIBU
. Appellativo, non meglio precisabile, con cui è nota la più celebre scrittrice giapponese, autrice del Genji Monogatari, vissuta circa il 1000 d. C. Discendente, in linea materna e paterna, da un ramo cadetto di quella grande famiglia dei Fujiwara, presso cui le lettere e la cultura erano nobile e viva tradizione, non fa meraviglia ch'ella sortisse da natura, col dono di un grande ingegno e di una memoria tenacissima, un gusto assai spiccato per le lettere e la poesia. Suo padre, Tametokii uomo di molta dottrina e figlio del poeta Fujiwara Kanesuke, le diede quell'educazione solida e accurata che si addiceva a una Fujiwara; d'altra parte, l'amore allo studio e le doti di M. procurarono a questa, col tempo, una conoscenza veramente profonda ed eccezionale dei classici cinesi - in particolar modo dei cinque canonici delle storie e dei filosofi taoisti - e degli annali giapponesi, mentre la lettura attenta di quanto di meglio il paese aveva prodotto, nel campo letterario, da Tsurayuki in poi, contribuì a dare al suo stile quella sciolta eleganza ed espressività che ancora oggi è dato apprezzare, nonostante la lingua, arcaica e inintelligibile senza uno studio particolare. In epoca imprecisabile - non si conosce neppure il suo vero nome, né l'anno della sua nascita e della morte - andò sposa a Fujiwara Nobutaka, dal quale ebbe due figlie: Daini-no-Sanmi, pretesa autrice del Sagoromo Monogatari, una delle numerose imitazioni del Genji Monogatari, e Ben-no-Tsubone; ma, rimasta vedova poco dopo, si ritirò in solitudine per darsi al lavoro e alla meditazione. Durante questo ritiro ella pose mano al suo capolavoro, il Genji Monogatari, terminato intorno al 1004. Dopo molti anni, tuttavia, M. si lasciò indurre ad entrare, come dama d'onore, al seguito dell'imperatrice Akiko più nota col nome religioso di Jōtō Mon-in, e poté, così, acquistare quella conoscenza d'istituzioni e di usi di corte che testimoniano i suoi scritti. A corte, dove compose il suo famoso diario (Murasaki Shikibu Nikki), M. rappresenta una vera eccezione: interessante è il contrasto fra lei, superiore a tutti per cultura e finezza di sentimento, eppure modesta e dolce d'indole e casta di costumi, e l'ambiente cortigiano, libertino, intrigante, dedito al lusso e ai piaceri, del quale ella ci ha lasciato un quadro così vivo nel suo romanzo. (V. anche giappone: Letteratura).